mercoledì 17 luglio 2013

Addio Vincenzo Cerami, gran sceneggiatore

Vincenzo Cerami è uno sceneggiatore, scrittore e drammaturgo italiano. È stato candidato all'Oscar nel 1999 per aver sceneggiato La vita è bella con Roberto Benigni.
Nato nella capitale da genitori siciliani, allievo, alla scuola media, di Pier Paolo Pasolini, ha sempre considerato questo incontro determinante per le sue scelte successive.
Sposato con Graziella Chiarcossi, cugina di Pier Paolo Pasolini, ha avuto due figli, l'attrice Aisha, nata dall'unione con la prima moglie Mimsy Farmer, e Matteo, giovane regista[2].
Muore il 17 luglio 2013 a Roma all'età di 72 anni dopo una lunga malattia.

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Sceneggiatore




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lunedì 15 luglio 2013

Hi-tech, Berlino Silicon Valley d’Europa grazie ai giovani informatici italiani

Da: il Fatto Quotidiano
di  | 7 luglio 2013
Sankt Oberholz è l’ombelico di un mondo. Al 2° piano di Rosenthaler Straße 72a, tra le scrivanie degli spazi riservati al co-working dove molte start up hanno la loro sede, si fabbrica il futuro dell‘imprenditoria europea 2.0. Di sotto, al 1° piano, quel futuro si comincia ad immaginarlo davanti a un caffè. Sankt Oberholz è il simbolo di una scena, di un momentum in cui vivono Fabio come Silvia, Francesco, Emanuela, in quel piccolo ecosistema in fermento che è la scena hi-techitaliana a Berlino. Un formicaio fatto di minuscole realtà create da 20enni che stanno attecchendo come muschio nella capitale tedesca, in cui giovani informatici si trasferiscono da ogni dove per realizzare le loro idee. E stanno trasformando Berlino nella Silicon Valley d’Europa.
“Io e il mio team siamo rimasti nel bar tre settimane a progettare la nostra start up – racconta Fabio Corfone, 27 anni, di Foggia, creatore di Marzapane.de – nessuno ci ha mai chiesto se avessimo consumato o no. L’atmosfera così easy e propositiva ti dà l’impressione che tutto sia possibile”. Italiani a Berlino tra la realtà e il sogno. La maggior parte inizia lavorando in aziendecustomer oriented, che producono app, social network e servizi, sperando prima o poi di mettersi in proprio, lavorando anche di notte alla propria idea. Poi ci si butta. Fabio, un passato tra i pionieri di Zalando e poi come senior consulting in una grossa firm di consulenza, ha lasciato un lavoro a tempo indeterminato per lanciare la sua start up. “Con Zalando l’idea era quella di vendere scarpe tedesche agli italiani sul web. Ora voglio provare a vendere cibo italiano ai tedeschi”. Così ha fondato Marzapane: “E’ un servizio in abbonamento che in Germania consente di ricevere a casa una box con tutti gli ingredienti per una cena italiana. Ora stiamo pensando al lancio negli Usa”.
“E’ questione di ambiente, di humus culturale – racconta Silvia Foglia, 35 anni, di Chiari, provincia di Brescia – qui c’è la possibilità di incontrare i migliori giovani del settore, confrontarsi e far nascere progetti insieme”. Arrivata a Berlino nel 2009, Silvia è entrata in Twago, un market place che mette in contatto leaziende con i professionisti di cui hanno bisogno, la start up è cresciuta e oggi Silvia è responsabile del mercato italiano. “Gli italiani? – racconta – siamo tanti, arriva gente in gambissima”. Per metterla in contatto un anno e mezzo fa Silvia ha fondato DigItaly Berlin, una community che oggi raccoglie più di 500 ragazzi. “Ogni settimana arrivano decine di richieste di adesione. Tutto è nato da un semplice gruppo suFacebook, quindi la voce si è sparsa. La prima volta ci siamo ritrovati in un bar, poi gli incontri sono aumentati. Il nostro scopo è confrontarci, mettere in comune le nostre esperienze, positive e negative”.
Perché proprio Berlino, se Londra è il maggiore hub hi-tech d’Europa? “E’ più economica – racconta Francesco Baschieri, 37 anni, di Bologna, – si trovano uffici tra i 100 e i 200 euro a postazione, e le case costano poco”. Francesco è il creatore di Spreaker.com: “E’ un’app che permette di condividere contenuti audio, in pratica un’emittente radio sullo smartphone“. Francesco l’ha fondata nel 2010 in Italia, poi l’ha trasferita negli Usa: “Siamo stati a San Francisco per 2 anni, poi per problemi di visto sono tornato a casa per un periodo e in quel momento si è venuta a creare un’opportunità che ci avrebbe consentito di duplicare l’organico da 7 a 14 persone. Abbiamo contattato persone tra Rimini e Bologna, l’idea era di aprire una sede a Roma o Milano, ma nessuno ci ha voluto seguire. Quando abbiamo deciso di venire a Berlino, hanno accettato tutti”. Perché? “Hanno detto: “Vado a Berlino e ci provo, se mi va male lì un altro lavoro lo trovo, in Italia no”. 
I finanziamenti sono arrivati dagli Usa: “Rispetto alla Silicon Valley qui mancano i finanziatori seriali, quelli in grado di far fare il salto di qualità all’ambiente, ma le cose stanno cambiando”, conclude Francesco. “E’ vero – conferma Emanuela Tumolo, classe ’77, di Lecce, cofondatrice di frestyl, un’app per la scoperta last minute di eventi musicali – noi stiamo concludendo con vari investitori di Berlino”; frestyl è una realtà tutta al femminile, Emanuela l’ha creata nel 2009 in Italia con due amiche: Arianna Bassoli e Johanna Brewer (nella foto). “Per crescere abbiamo scelto l’esperienza di un acceleratore a Berlino, Startupbootcamp, e quest’estate lanceremo il prodotto in Germania”. L’Italia è indietro: “Manca un centro di aggregazione, lì ognuno pensa per sé, ogni paesello che ha due start up vuole farsi la sua Silicon Valley”. Ma Berlino non è un gioco. “La burocrazia si fa sentire – continua Emanuela – la lingua è un ostacolo e alla fine le start up che ce la fanno sono tra il 3 e il 5%”.  Tra un passo in avanti e tre indietro, le formiche italiane di Berlino non si fermano mai. 








giovedì 11 luglio 2013

Gran Premio Manente 2013, scelti i finalisti


da: Il Crotonese

Sono stati scelti i gruppi finalisti “Gran Premio Manente 2013” che si terrà il 21 agosto nella suggestiva cornice del santuario di Manipuglia a Crucoli. Si tratta di quattro gruppi calabresi che,m abbinati a altrettanti registi, concorreranno per la vittoria del premio dedicato al regista-cantante crotonese scomparso nel 2002.

Sono stati scelti i gruppi finalisti “Gran Premio Manente 2013” che si terrà il 21 agosto nella suggestiva cornice del santuario di Manipuglia a Crucoli. Non è stato un lavoro facile per la ‘Marasco Comunicazione’ che ha ideato e realizzato dall’anno scorso la manifestazione per ricordare la memoria dell’artista crotonese vissuto tra Crucoli e Verzino: Checco Manente, cantante e regista Rai morì in un incidente stradale il 5 maggio 2002. A dieci anni dalla sua scomparsa la Marasco comunicazione ha voluto ricordarlo con una manifestazione che unisce le due passioni del compianto artista: la musica e la regia.
Questi i quattro gruppi/registi finalisti. Gli Astiokena sono abbinati al regista Angelo Resta;  IMusicanti del Vento abbinati al regista Andrea Belcastro; gli Officina Kalabra abbinati al regista Vincenzo Carone; i Karadros sono abbinati al regista Mauro Santoro. I videoclip verranno presentati entro il 25 luglio, da quel momento in poi sarà possibile votare il premio social, sul canale youtube dedicato al Premio. L’organizzazione è a caccia di “nomination” per la consegna dei premi ai giovani che si siano distinti nell’arte. Questa caccia al tesoro dei talenti calabresi si farà anche sulla pagina ufficiale facebook del premio, ma si possono inviare candidature all’email premiomanente@marascocomunicazione.com.

mercoledì 10 luglio 2013

Calabria Terra di Festival

XXXIII EDIZIONE "RUMORI MEDITERRANEI" -  ROCCELLA JAZZ


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lunedì 8 luglio 2013

Consorzio Jobel

Stagione Concertistica 2013 Incontri Musicali Mediterranei - Parco Pitagora (Parco Pignera) Crotone


sabato 6 luglio 2013

Salvatore Settis, "Azione popolare. Cittadini per il bene comune"

Salvatore Settis, originario di Rosarno, insegna alla Scuola Normale di Pisa. Ne è stato direttore dal 1999 e al 2010. Di formazione archeologo, negli ultimi anni si è dato agli studi di Giurisprudenza, «per capire i meccanismi costituzionali che garantiscono i nostri diritti». È dottore honoris causa in questa materia all'Università di Padova e a Roma Tor Vergata. Autore di numerosi saggi sulla storia dell'arte, per Einaudi ha scritto tre libri da militante: "Italia S.p.A. L'assalto al patrimonio culturale", "Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile" e "Azione popolare. Cittadini per il bene comune", appena uscito.

colloquio con Salvatore Settis di Wlodek Goldkorn, da L'Espresso, 9 novembre 2012

Non le sembra che il titolo del libro sia pericoloso? L'azione popolare è una nozione
populista e di destra. E perché l'ha scritto?«Sono archeologo e storico dell'arte. Le mie competenze sono Giorgione, Laocoonte, cose così. Negli anni Novanta sono stato per sei anni alla Fondazione Getty in California. Il ritorno in Italia è stato traumatico per come si era deteriorato il senso della vita civile. Cominciai occupandomi della vendita del patrimonio culturale. Ne è nato il volume "Italia SpA". Ha avuto 150 recensioni: compresi bollettini parrocchiali e quello degli scaricatori del porto di Livorno. Così sono entrato in contatto con tanti piccoli movimenti locali: contro la cementificazione di una salina o la modifica di un palazzo storico. Poi ho scritto un secondo libro, sul paesaggio. Si è ripetuto lo stesso scenario. Mi invitavano parroci, insegnanti delle scuole. Ho avuto 300 incontri con il pubblico. Ho capito che le persone impegnate in vari comitati (ce ne sono 30 mila in Italia, vuol dire che almeno 3 milioni di cittadini ne fanno parte) erano in cerca di munizioni. Ecco la genesi di questo terzo libro». 

E il richiamo populistico? «Siccome ne sono consapevole, ho voluto aggiungere il sottotitolo "Cittadini per il bene comune". Si tratta dell'esercizio dei diritti di cittadinanza. Comunque azione popolare allude ad "actio popularis" del diritto romano: il diritto di un singolo cittadino di agire a nome dello Stato, dell'interesse generale, direi oggi». 

In concreto?«Vorrei che riportassimo le nostre battaglie locali sul terreno dell'interesse generale, appunto. Rendiamoci conto che la lotta dei sindacati contro l'abolizione dell'articolo 18 e quella dei cittadini di Siracusa per non costruire sopra il Teatro greco, pur diverse nella forma, sono la stessa cosa». 

Dove vuol arrivare?«A ragionare sui beni comuni. Siamo figli di una genealogia che viene da lontano, dal "bonum commune communitatis" presente negli statuti medievali delle città italiane. Con la Rivoluzione francese e l'Illuminismo tutto questo si è collegato al discorso dell'interesse generale. Ricostruire quel filo è importante in questa fase, perché con il mio discorso voglio arrivare anche ai cittadini di destra. Ci sono dei valori fondamentali. Ci sono sindaci leghisti bravi e del Pd orribili, per quanto riguarda l'uso del suolo e la tutela del paesaggio». 

L'indignazione, vero tema del suo libro, non è antipolitica?«Per me l'antipolitica sono i mercati: la principale forza che è contro la politica. L'antipolitica è quella, poteri occulti anonimi, non controllati né da Stati né da cittadini e che si circondano di un'aura di sacralità. Ho letto ultimamente su un giornale la frase: "arriverà il giudizio universale dei mercati". È un linguaggio religioso, metafisico. Il mercato è dio». 

venerdì 5 luglio 2013

Poeta - Carolina Innaro Greco




A Parrina Merica

A quatrara c’u d’avia ra pupa,
quannu jucava ‘ccu ri cumpagnieddri,
‘ppi nnu ciancìari a ri dispetti loru,
orgogliusa diciva c’a parrina
l’a mannava da Merica na pupa.

L’avia prumisa quand’era partuta
‘ppi si scusar’i tutt’a trascuranza,
ch’i parrini rispettanu l’usanzi.

Si l’abbrazzava già ‘ccu ri pinzeri,
si l’allisciava tutta, s’a vasava,
s’a curcava vicina dintr’u lettu,
‘ccu ri cumpagni già si nn’avantava
mentri nu parmu lingua li cacciava.

Sonni, spiranzi, Merica e parrina
eranu tutta na cosa ‘ppa guagliuna
c’u ssapìa, viata, c’ogni locu
tena guagliuni ‘ccu ri pupi i pezza
com’a sua c’avetta ra fermizza
i nu ccèdiri u postu a novi arrivi.

‘Ccu ru tempu pò s’è ccunvinciuta
c’a Merica è pizzenti senza pupi
eppuri a ra maestra u cuntistava
quannu faciva storia e giografia,
c’à lezioni si l’avia mparata
‘mpigannucci tant’anni a ra capiri.

E mo ch’è ranna ù ppò ssapiri ancora
s’a Merica tradetta ra parrina
o chissa s’è scurdata a vecchia usanza.


Carolina Innaro Greco

giovedì 4 luglio 2013

Marvin Gaye - I Heard It Through The Grapevine

Mi è Giunta La Voce

Scommetto che ti stai chiedendo come ho saputo 

delle tue intenzioni di farmi diventare triste 

A causa di un altro ragazzo che conoscevi da prima 

Devo dire che mi ha colto di sopresa, 

Quando l'ho saputo ieri 


Mi è giunta voce 

Che non sarai mia per molto tempo ancora 

Me lo ha detto l'uccellino 

Sono sul punto di impazzire 


Tu sai che un uomo non dovrebbe piangere 

Ma non riesco a trattenare queste lacrime 

Se perdessi te finirebbe la mia vita 

perchè tu significhi cosi tanto per me 

Avresti potuto dirmelo tu stessa 

Che hai trovato qualcun altro, invece … 


La gente dice di credere sola alla metà di quello che si vede 

E a nulla di quello che si sente 

Non riesco ad essere altro che confuso 

Amore, se è vero perchè non me lo dici 

Hai intenzione di lascarmi 

Per quell'altro ragazzo che conoscevi da prima

lunedì 1 luglio 2013

Avventura


Dal 1969 e per oltre dieci anni, la RAI trasmise circa 80-90 puntate di un programma diventato storico per il contenuto ma anche per le due sigle che tanto sono rimaste impresse nella testa di un intera gerenazione di ragazzini.  In modo più ampio rispetto al documentario ALLA SCOPERTA DEGLI ANIMALI
Avventura era una trasmissione dedicata ai documentari sulla natura o alle imprese di esplorazione in luoghi impervi o sconosciuti, alla scoperta di popoli lontani, ed a culture   diverse. Un vero viaggio intorno al mondo in un palinsesto televisivo che si dimostrava nei confronti di noi ex bambino estremamente didattico ed educativo. Attraverso la visione di quella trasmissione molti giovani si ritrovarono per la prima volta faccia a faccia con l'antica popolazione degli Etruschi, scoprirono l'affascinante figura di Tutankhamon e si spaventarono delle conseguenze della sua maledizione fino ad argomenti più "particolarei" come il deja-vu e  la reincarnazione.
Ma quello che di piu' la trasmissione seppe trasmettere in noi  ragazzi è la voglia di avventura  e la consapevolezza che uno dei valori piu' importanti da conquistare  nella propria vita era quello della :LIBERTA' 


 


Scopo dichiarato della trasmissione era ispirare nei ragazzi il senso dell’avventura, farli sognare, stimolare la loro creatività, sottrarli all’appiattimento culturale e alla omologazione di Carosello e Mago Zurlì. La tecnica narrativa: raccontare un’avventura nel momento in cui accadeva.
Ancora oggi risentendo Salty Dog dei Procol Harum mi sembra di essere tra quelle onde.
 
 

Otis Redding - When a man loves a woman



Quando un uomo ama una donna

Quando un uomo ama una donna non riesce a pensare ad altro
darebbe in cambio il mondo per la cosa speciale che ha trovato
se lei si comporta male, lui non se ne accorge perchè lei non sbaglia mai
volta le spalle al suo migliore amico se la critica

Quando un uomo ama una donna spende fino all'ultimo centesimo
cercando di restare aggrappato a ciò di cui ha bisogno
rinuncerebbe ad ogni comfort, dormirebbe sotto la pioggia
se lei dicesse che deve essere così

Beh, quest'uomo ama una donna
ti ho dato tutto ciò che avevo
cercando di restare aggrappato al tuo amore prezioso
tesoro, non trattarmi male per favore

Quando un uomo ama una donna nel profondo della sua anima
lei può ridurlo in miseria
se lo prende in giro lui è l'ultimo ad accorgersene
gli occhi dell'amore non vedono mai

Beh, quest'uomo ama una donna
ti ho dato tutto ciò che avevo
cercando di restare aggrappato al tuo amore prezioso
tesoro, non trattarmi male per favore

Quando un uomo ama una donna so esattamente cosa prova
perchè tesoro, tesoro, tesoro tu sei tutto per me