sabato 23 maggio 2015

Falcone Giovanni


Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
              Giovanni Falcone
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-88376?f=a:5726>

giovedì 21 maggio 2015

Fabrizio De Andre' - I Privilegi -



Oggi mi è difficile provare l’indignazione che provavo un po’ di tempo fa.

Se proprio c’è una cosa che forse m’indigna ancora è l’accumulo e l’abuso  dei privilegi.

Io penso che il desiderio  di essere privilegiati sia una categoria mentale dell’uomo, penso però d’altra parte che il loro accumulo e il loro abuso non soltanto sia indignante ma penso sia un pericoloso stato sociale.

Fabrizio De Andre'

                                        (nella mia ora di libertà)

venerdì 15 maggio 2015

Prof. Francesco Cosco - Le Orme del Monachesimo nel Parco nazionale della Sila -


Le Orme del Monachesimo nel Parco nazionale della Sila”  è il titolo dell’ultimo saggio storico di Francesco Cosco, docente di materie letterarie in pensione. Il saggio, edito dal Parco nazionale, rappresenta un interessante percorso che conduce i lettori “dai valori dello spirito allo sviluppo del territorio tra Basiliani, Bendettini, Cistercensi e Florensi”   consta di ben tredici capitoli nei quali vengono descritti con dovizia di particolari e di fotografie numerosi monasteri che, nel corso dei secoli, furono costruiti e vissuti nell’ Altopiano silano. Ampia anche la bibliografia  della stessa pubblicazione a cura di Piero De Leo, medievalista dell’ Unical, a cui si aggiungono le presentazioni di Sonia Ferrari e Michele Laudati rispettivamente presidente e direttore della stessa riserva naturalistica. Si tratta, come spiega la presidentessa Ferrari di uno “studio che apre ad un insieme di novità finora sconosciute o emerse in parte, che danno all’Altopiano della Sila una veste storica particolare e, per il ruolo dell’attuale Parco nazionale, insospettati trascorsi. Una cinta di grandi e famose abbazie, oltre al silenzio anacoretico, vi trovarono intorno il terreno fertile     a sopravvivere”.        “Se mancava  un tassello nella peculiarità del Parco – aggiunge la Ferrari – in merito ad una eccellente ricchezza di biodiversità, paesaggistica e storica, perché esso sia ritenuto soggetto di considerazione di considerazione da parte dell’Unesco, il periodo del Monachesimo così come contenuto nel testo completa egregiamente le tessere del mosaico”. Dai Cistercensi di Sant’Angelo de Frigillo e di Calabro Maria di Altilia ai Florensi di San Giovanni in Fiore e di Zagarise, dal Francescanesimo dell’attuale santuario petilino della Sacra Spina e del monastero di Acquaviva di Zagarise alla spiritualmente esaltante presenza del monachesimo italo greco e basiliano, il saggio collega fra di loro i numerosi cenobi che fecero dell’Altopiano silano nel corso dei secoli quella potentissima “Sila Abaziale” in cui oltre alla religiosità si racchiuse l’economia e la politica per un’ampia porzione dell’Entroterra della Calabria mediana. Tutto “minuziosamente documentato” come osserva nella propria prefazione il professore De Leo in un’opera che “segna indubbiamente una tappa significativa sul piano storiografico, soprattutto per quanto attiene la storia monastica della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia, senza trascurare gli apporti determinanti che le istituzioni ecclesiastiche arrecarono sul territorio silano e i suoi abitanti”. Quali le motivazioni del saggio cui, fra le altre cose, è allegata una mappa datata 1663 a cura del Gallucci? “In primo luogo l’osservazione che gran parte delle grandi abbazie monastiche del Sud Italia  – si legge nella premessa dell’Autore -  siano sorte in circolo intorno all’Altopiano della Sila e se ne voglio studiare i motivi, poi perché l’epopea monastica si impose come un particolare periodo storico per la Calabria che, tramite l’apporto di una buona organizzazione economica e culturale, in parte attutì l’ostracismo sociale e spirituale di un Medioevo che nel resto d’Italia fu negativo”. 

Francesco Rizza

giovedì 14 maggio 2015

Antonio Fava e il pulcinellismo scandalese.

                                                    (Gino Scalise e Antonio Fava)


E’ sempre piacevole trovare in un libro non soltanto ciò che promette il titolo , ma anche tante cose belle a cui non si pensava quando si è cominciato a leggerlo .
Questo mi è capitato nella lettura dell'ultimo  libro di Antonio Fava "Vita Morte e Resurrezione di Pulcinella  - La maschera che ha tenuto in vita la Commedia dell'Arte. 
Un libro che ho iniziato a leggere  per una grande stima nei confronti dell'autore
ma essendo un profano di Commedia dell'arte,convinto che mi sarei ben presto annoiato.
Invece così non è stato il libro oltre ad essere una analisi storico artistica  molto attenta di quella che è stata l'influenza della maschera di Pulcinella   sulla Commedia dell'Arte .
 E' anche una valutazione personale ed intima dell'autore  sulla propria persona  , una sorta di testamento artistico ,una valutazione personale e professionale di quello che è oggi Antonio Fava,
consapevole dei messaggi e degli stimoli ricevuti dal  passato, dalla famiglia dai luoghi e dalle esperienze vissute.

                                            

(Dal libro di Antonio Fava - Vita Morte e Resurrezione di Pulcinella)

Il pulcinellismo non può prescindere dalla cultura nella quale il Personaggio è nato e si è sviluppato. Non è solo Napoli, tuttavia, il luogo dello sviluppo del primo e più importante modello pulcinellesco: Napoli è la capitale di un Sud dove, un pò ovunque, Pulcinella è di casa. La variante che io recito, quella "di famiglia" è calabrese, crotonese, a stringere: scandalese.

(Dal libro di Antonio Fava - Vita Morte e Resurrezione di Pulcinella)

                                                 


 

sabato 9 maggio 2015

“L’assassinio di Pitagora” di Marcos Chicot





Almeno una volta nella vita abbiamo sentito parlare di Pitagora. Ma chi era quest’uomo nato a Samo nel 570 a.C. e morto a Metaponto nel 495 a.C.? Senza ombra di dubbio Pitagora fu matematico, filosofo, astronomo, scienziato e politico. Non a caso il suo pensiero fu di grande impatto per lo sviluppo della scienza occidentale. Il filosofo è però ricordato anche per un’altra ragione: fu il fondatore a Crotone della prima accademia della storia. Una vera e propria scuola iniziatica di stampo filosofico, scientifico e politico, attorno alla quale aleggiano da sempre tanti misteri.
Non so se sia quest’aura arcana che aleggia sopra l’accademia di Crotone, ma l’autore spagnolo Marcos Chicot ha dato vita a un romanzo storico, pubblicato in Italia da Salani col titolo L’assassinio di Pitagora (traduzione di Andrea Carlo Cappi) e con protagonista lo stesso filosofo. Il libro è arrivato da noi solo nel 2014, ma è stato uno dei maggiori successi di auto-pubblicazione in e-book in Spagna nel 2013; ha permesso all’autore di sostare per cinque mesi nella classifica dei libri più venduti nella penisola iberica. La motivazione che ha spinto Chicot sulla via della pubblicazione “fai da te” è stata – a quanto dichiarato – la speranza di avere un enorme successo ricavando dal libro abbastanza soldi per garantire il migliore futuro possibile alla figlia Lucia, nata nel 2009 con la sindrome di Down. L’autore è benestante, considerato che lavora come manager e ha più lauree una in psicologia clinica e una in economia e psicologia del lavoro , ma è animato da uno spirito filantropicoche lo ha portato a scegliere la narrativa come fonte di guadagno per aiutare il prossimo. Chicot dona una parte dei suoi guadagni (il 10%) a organizzazioni che aiutano le persone con disabilità intellettuali.
L’assassinio di Pitagora è ambientato in Magna Grecia attorno al 510 a.C., in particolare nella comunità di Crotone, dove l’anziano Pitagora è conscio di essere prossimo al trapasso. Il filosofo è alla ricerca di un suo ideale successore nella speranza di riuscire a trovare qualcuno che possa continuare il lavoro di guida nelle comunità da lui fondate. In realtà la situazione si dimostra da subito molto complessa e sanguinosa, visto che tutti coloro che potrebbero prendere il posto di Pitagora vengono assassinati senza pietà. Il filosofo ha bisogno di aiuto e chiama dall’Egitto l’amico Akenon. L’uomo è fornito di un’intelligenza acuta e non esiterà con tutte le astute cautele richieste dalla situazione ad addentrarsi nella comunità pitagorica per dare il via a quella che per la prima parte del romanzo sembra essere la tipica caccia all’assassino. A dire il vero, più si avanza nella vicenda, più ci si accorge che a generare la strage forse non è solo l’assassino, ma anche l’odio e i dissidi interni alla confraternita. Ad aiutare Akenon nell’ardua impresa di sbrogliare questa matassa intricata interverrà Arianna, una delle figlie di Pitagora. Nonostante il dolore causato da un passato oscuro e sofferto che ha segnato per sempre la sua esistenza, la giovane donna darà un importante contributo all’indagine e riuscirà anche a innamorarsi. Non serve svelare chi sarà il soggetto della sua passione d’amore.
Viviana Filippini




venerdì 8 maggio 2015

Joe Cocker - Noubliez Jamais


Non dimenticare mai

Papà, perché suoni tutte le stesse vecchie canzoni?
E perché canti con la melodia?
Perché giù nella strada, qualcosa avanza
C'e un nuovo beat ed una nuova canzone
(lei dice)
Nella mia vita c'era così tanta rabbia
Che non ho più alcun rammarico
Io ero un tale ribelle, proprio come te
Così stai attento, allerta i tuoi sensi e non dimenticare mai
Non dimenticare mai
Ho ascoltato mio padre dire
Ogni generazione ha la sua strada
Un bisogno di disobbedire
Non dimenticare mai
E' nel tuo destino
Una necessità di non essere d'accordo
Quando i movimenti cominciano ad avere un senso
Non dimenticare mai
Mamma perché tu danzi le stesse vecchie canzoni?
Perché canti sull'armonia?
Perché giù nella strada, qualcosa avanza
C'e un nuovo beat ed una nuova canzone
(lei dice)
Nel mio cuore c'e' la passione di una giovane ragazza
Per una lunga vita a due
E una volta o l'altra, qualche sorriso ti catturerà
Così canta la tua canzone d'amore e non dimenticare
Non dimenticare mai
Ho ascoltato mio padre dire
Ogni generazione ha la sua strada
Un bisogno di disobbedire
Non dimenticare mai
E' nel tuo destino
Una necessità di non essere d'accordo
Quando i movimenti cominciano ad avere un senso
Non dimenticare mai
Che gioco è questo di cercare amore o fama
E' sempre la stessa cosa
Uno di questi giorni affermerai che l'amore è la cura
Io non sono così sicuro
Non dimenticare mai
Ho ascoltato mio padre dire
Ogni generazione ha la sua strada
Un bisogno di disobbedire
Non dimenticare mai
E' nel tuo destino
Una necessità di non essere d'accordo
Quando i movimenti cominciano ad avere un senso
Non dimenticare mai
E' nel tuo destino
Una necessità di non essere d'accordo
Quando i movimenti cominciano ad avere un senso
Non dimenticare mai
Non dimenticare mai
Non dimenticare mai
Non dimenticare mai
Non dimenticare mai