sabato 31 dicembre 2011

BUON ANNO

L'ANNO NUOVO
Gianni Rodari

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

giovedì 29 dicembre 2011

Io sono!

Tutto sembra arrestarsi in questi giorni di vacanza, "vacatio", tempo di "vuoto" che pare sospendere il tempo. Un vuoto che si fa pieno, la nuova identità che si fa strada.
Camminare in questo spazio-tempo che tempo non ha, a spargere il proprio universo sotto mondi di neve dal profumo della luna, sospesa nel cielo e silenziosa.
Aggirarsi furtiva tra programmi di sé che non vogliono ancora parlare, attendere che la dilatazione degli attimi ci accenni qualcosa .... Atmosfera lattiginosa, evanescente intima sospesa ... sospesa ... sospesa .... lì. E l'alto e il basso si confondono ...
Lasciare qui quello che più non mi appartiene ... e gli occhi si aprono nella purezza a cercare nel bianco ovattato qualche traccia pulita. Contorni flebili, appena un po' mossi, sospesi ... il sogno ancora appiccicato addosso che freme dentro ... il resto già non è più ...
IO SONO questo nuovo tempo che mi accoglie e mi porta con sé a cavalcare il mondo ...
IO SONO questo profumo di nuovo che nasce dalle mie radici e si slancia verso il cielo a cercare l'aroma in cui confondersi e fondersi di nuovo ....
IO SONO i miei petali che si involgono e stravolgono il vecchio e si accavallano gli uni agli altri mentre sprecano l'inerzia del vuoto e mi mostrano il fiore ...
IO SONO il ruscello che scorre verso strade che ancora non conosce ma che solca da secoli, sempre uguale, sempre diverso ...
IO SONO l'aria fredda di Gennaio, il profumo nuovo di Febbraio, le piogge di Marzo, l'umore che varia in Aprile, la luce di Maggio, la libertà di Giugno, il caldo di Luglio, il sonno di Agosto, SONO i doni di Settembre, la luce dentro Ottobre, i confini di Novembre e la rinascita di Dicembre ...
IO SONO questa voglia di nuovo, i miei confini ri-trovati, il germe di me che si pare alla luce ....
IO SONO tutto quello che sono stata, tutto quello che sarò, il mio presente vero .... Qui ....
IO SONO qui e ora ......


liberamente tratto da:
S.Garavaglia
365 Pensieri per l'anima
                                                   Anna Cicalese

sabato 17 dicembre 2011

DAVIDE ZIZZA - Dipinti & Introspettive


 La poesia è mistero, rivelazione, bellezza. Metafora del senso. Non so definirmi poeta, è una parola importante: metto in poche sillabe una musica di senso che possa suonare bene per il mio orecchio, sperando di non stonare alle orecchie altrui.

All’alba

Nel vapore mattutino di un bar
(memore io delle letture di Caproni),
vedo fuori l’aria azzurra dell’alba e la
freschezza odorosa della strada -
forse, un po’ sereno, riesco finalmente
a decifrare il senso dei miei gesti e degli altri:
“un caffè, per favore!” dico con calma
e questa quanto mai silenziosa contentezza
mi fa afferrare una bustina di zucchero
(eppure il gusto del caffè deve essere amaro),
come spot del giorno leggo la frase stampata
e mi commento da solo:
“Molte persone hanno paura
di morire da non riuscire a vivere.” -
la dice Henry van Dyke;
così, lento prendo la bustina,
mi guardo dentro e sorrido ancora.
Me la intasco anche se non la consumo:
oggi la mia frase è questa.
Dolce come l’ansia di voler vivere.
Senza la paura di morire.

giovedì 15 dicembre 2011

Chiediamo scusa!

Scriviamo la presente in merito all’articolo titolato: “ Come prendersi gioco dell’arte”, pubblicato  il 6 Dicembre appena scorso sul Crotonese, con l’intento di prendere espressamente le distanze dalla truffa organizzata da ignoti e subita a nostra volta assieme al Signor Marzullo ed a quanti sono venuti a conoscenza, attraverso i diversi mezzi di diffusione, di quel bando. La nostra totale buona fede si evince dal fatto che solo attraverso l'articolo ci siamo resi conto di esserci imbattuti in non si sa quale burla, di cui lo scopo ancora oggi ci sfugge considerato che, per come l’annuncio stesso era formulato, nulla lasciava trapelare dubbi sulla veridicità di quanto letto. Il nostro intento era quello di voler contribuire, così come da qualche tempo facciamo senza problemi di sorta, attraverso l’eco diffusivo del nostro sito, a colmare una lacuna riscontrata   nel nostro territorio e che si delinea soprattutto col sopraggiungere dell’estate in cui eventi di una certa rilevanza culturale vengono organizzati e finanziati, ma scarsamente promossi in larga scala su tutto il territorio, poiché uno degli obiettivi che la nostra associazione persegue è quello della diffusione della cultura in tutte le sue manifestazioni e forme. La mancanza di informazione e pubblicità delle diverse iniziative, attuata in maniera tale da consentire, come dovrebbe essere, la maggiore fruibilità possibile da parte dei cittadini, soprattutto quando si tratta di eventi gratuiti e finanziati attraverso i contributi pubblici, è un’esigenza riscontrata  e sperimentata concretamente in diverse occasioni: spesso si viene a conoscenza, con l’amaro in bocca, delle occasioni perdute solo dopo la  realizzazione delle iniziative, attraverso qualche articolo giornalistico che ne commenta l’accaduto.
Chiediamo scusa, quindi, al Signor Marzullo e a quanti hanno partecipato, se inconsapevolmente abbiamo contribuito a questa Sua spiacevole esperienza, che ci sentiamo però di definire sicuramente singolare in mezzo a tante iniziative valide e positive, spesso attuate da persone che amano ciò che fanno ed il cui fine esula da un proprio tornaconto personale riscontrabile solamente  nella volontà di  arricchire il territorio di possibilità e stimoli formativi: caratteristica comune a tanta bella gente di Calabria.
Dal canto nostro, d’ora innanzi prima di promuovere qualsivoglia iniziativa avremo cura di verificarne scrupolosamente la veridicità.
Approfittando dell’occasione l’Unla di Scandale porge a tutti  Auguri di Buone Feste.
La Responsabile Anna Cicalese

sabato 26 novembre 2011

PANE E FICHI SECCHI di Rosa Oliverio



Una storia reale e vissuta quella che Rosa Oliverio ci regala con il suo Libro "Pane e fichi secchi " un libro sui buoni sentimenti, sull'amore familiare,  sull’amicizia .
" Pane e fichi secchi" a Scandale il mio Paese la vita scorreva così ... è  un libro da far conoscere ai ragazzi delle scuole medie di Scandale perchè come dice l'autrice  :
E' un grido contro tutte le guerre , io ho conosciuto gli effetti disastrosi della guerra essendo nata nel 39, per questo ho voluto dare ai ragazzi l'immagine di un' Italia ferita, sconfitta, in cui mancava tutto e lanciare un messaggio " Difendete la pace".
Ma Pane e fichi secchi   è anche  un libro nella quale è tangibile la nostalgia  per Scandale  e  per un passato  dove esistevano valori come la solidarietà, il  rispetto, l'amore,  un libro che ci dà l'opportunità di capire da dove veniamo, qual'è la nostra storia e il nostro passato .
In attesa del nuovo libro di Rosa Oliverio , uno stralcio di Pane e fichi secchi :
“Amo vivere nel mio paese e credo non ce ne sia uno più bello in cui abitare. Le case attaccate le une alle altre come a prendersi per mano in un girotondo magico, i campi odorosi in ogni stagione dell’anno, le persone meravigliose che quando mi incontrano mi sorridono ripetendo il mio nome come in un canto Rosettù. Ma il momento più bello del giorno, quello che amo di più, è il dopo pranzo quando per abitudine tutti vanno a riposare avvolti dalla calura estiva. Io però non dormo, anzi, quando il paese è addormentato, esco.
Amo scorazzare per le strade. A quell’ora c’è un venticello che mi solleva la gonna, mi penetra nella pelle, mi abbraccia, mi fa sentire viva. Non cammino, saltello, si direbbe che danzi accompagnata dalla musica che si leva dalla natura circostante. Mi piace rincorrere i grilli, osservare la fatica delle formiche, accarezzare i fiori dolcemente, per non sciuparli giusto per farmi sentire e riconoscere, seguire il volo degli uccelli e godere da sola dello spettacolo della vita. Alcune volte mi butto sul terreno e mi lascio invadere dalle vibrazioni che salgono dalla terra, ne avverto il movimento continuo del profondo, di quell’universo oscuro da cui germoglia la vita”.[...]

martedì 22 novembre 2011

Il Presidente dell'UNLA intervistato da Greenreport

Il presidente Unla: «Necessario aggiornare la
stessa definizione di "analfabeta"»


Luca Aterini
L'Unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo, ente morale dedito a promuovere
«l'educazione e la formazione lungo tutto l'arco della vita, lo sviluppo dell'uomo come persona e la
sua attiva partecipazione alla vita sociale», nasce in Italia nel 1947 in un'Italia dell'immediato
dopoguerra non solo dilaniata dalle bombe, ma piagata da un analfabetismo e semianalfabetismo
ancora largamente diffuso, soprattutto nelle regioni del sud.
Una ferita che non si è ancora completamente rimarginata. Come è possibile leggere direttamente
sul sito dell'Unla, «secondo i più recenti dati ISTAT (2003) su circa 57 milioni di Italiani poco più di 3.500.000 sono forniti di laurea,
14.000.000 di titolo medio superiore, 16.500.000 di scuola media e ben 22.500.000 sono privi di titoli di studio o possiedono, al massimo,
la licenza elementare. In percentuale 39,2% dei nostri concittadini sono fuori della Costituzione che, come si sa, prevede l'obbligo del
possesso di almeno otto anni di scolarità».
La missione principale dell'Unla, che è volta ancora oggi ad «aggredire la dura realtà del diffuso semianalfabetismo esistente nel Paese»,
si dipana in un momento storico del Paese in cui l'attenzione verso il ruolo sociale della cultura viene solitamente denigrato, proprio
quando le sfide - in primo luogo quelle poste dalla sostenibilità da raggiungere - di un mondo globalizzato e sempre più complesso
richiederebbero invece un'attenzione ben più marcata e consapevole verso questi temi. Greenreport.it interroga in merito il presidente
dell'Unla, On.le Vitaliano Gemelli.

In un suo recente intervento, il prof. Saverio Avveduto parla di come gli "analfabeti effettivi" siano, in Italia, ‹‹da stimare a un
terzo della popolazione, e sfiorino i venti milioni›› : sembra incredibile anche da immaginare.
«La ricerca a cui ha fatto riferimento il prof. Avveduto risale a pochi anni fa, e fornisce una stima dell'analfabetismo ufficialmente esistente

venerdì 18 novembre 2011

Programmazione Cinalci

In Locandina Mario Monicelli (Viareggio , 16 Maggio 1915 – Roma 29 Novembre 2010 ) è stato un regista ,sceneggiatore  e attore italiano tra i principali esponenti della commedia all'italiana  
Candidato quattro volte al Premio Oscar , con i film : I soliti ignoti, La grande guerra, La ragazza con la pistola, I nuovi mostri .Regista tra l'altro di : L'armata Brancaleone, Amici miei, Speriamo che sia femmina,      Il marchese del grillo, Facciamo paradiso, Le rose del deserto..

Trame film clicca QUI

lunedì 14 novembre 2011

Luigi Demme- Pietà

Pietà

“Pietà: semplici lagrime versate
sull’immagine del Cristo sanguinante.
Pietà: lamentevole invocazione
negli spirituals della gente di colore.

Pietà: scheletrico corpo
del fratello giallo adagiato sulla sponda del Gange.
Pietà: anonimo pianto
sulla vittima del falso progresso.

Pietà: coraggiosa rinuncia all’Io
per ritrovarsi umilmente negli altri.
Pietà: paura di ammorbare
fresca e limpida acqua di fonte.

Pietà: orecchie sensibili
Al pianto di madre natura.”

giovedì 10 novembre 2011

LEZIONE CONCERTO D'ARPA E FISARMONICA

ESECUZIONE DIRETTA DALLA MAESTRA "ANNA AZZINNARI" 

Giorno 13 novembre (domenica) alle ore 18:00, presso l'AUDITORIUM della “Scuola elementare” di Scandale si terra una lezione-concerto d’Arpa e Fisarmonica eseguita dalla maestra Anna Azzinnari .
Lo scopo dell'evento organizzato dall'associazione "Musica x sempre" è quello di promuovere uno strumento di origini antichissime (l’Arpa) dalle sonorità celestiali utilizzato da tutte le civiltà del passato per accompagnare le cerimonie pubbliche e religiose. A seguire, uno spazio dedicato ad uno strumento areofano (La Fisarmonica) che da sempre e uno dei protagonisti assoluti della danza popolare e delle tradizioni folcloristiche, divenendo poi con il tempo un raffinato interprete del jazz e del tango.

La partecipazione è gratuita.


 La Maestra Anna Azzinari

martedì 8 novembre 2011

NICOLA PAPARO - Poeta -


TORNA DUMANI

- Maratirè', aggiustami la spisa,
l'abitu nuovu e 'na beddra cammisa,
ch'Antoni m'ha pristatu li dinari
e lu matinu vaju a Catanzaru. ­
- Pripara 'na parita 'i supprissate,
nu jascu d'uoju e 'na bona 'nzalata,
ch'a rota ppi girare vod'untata.
­L'appriessu juarnu fa 'na matinata
cuamu lu tiempu di la simentata
e dintr'u mantu tuttu arrimbujatu
aspetta ru postale a ra firmata.
Aspetta 'na menzura e dopu parta
e pensa caminandu a quali porta
ha di bussare prima d'arrivare
a ru 'mpiegatu ch'ha d'esaminare
la pratica di l'uoju ch'ha mandatu
a n'annu e quattro misi ,già passati.
Arriva priestu e curra di filatu
duvi nu viecchiu amicu ch'u surdatu
ud'avìa fattu fare a ru niputi.
- Bongiornu, don Ciccì, u vi ricurdati?
Mo' fa tant'anni cca sugnu vinutu,
ppi chira questione di surdatu! ­
- Si, siete Rocco della Scilaficu
e vi ricordo per le soppressate. ­
- Gnursì, vind'haju purtatu 'na parita
di chiddre duci ca nu' su' pipate. ­
- Orsù, veniamo' al dunque, che volete?
- E' n'annu e quattro misi ch'haju mandatu
la pratica di l"uaju e... ccu s'annata...
li diebiti cci su'  vua lu sapiti
e... si vuliti, fare, vua putiti... -
­- Aspetta un po', telefono all'amico
e sbrigheremo' presto la partita. ­–
Pronto! Consorzio Agrario, Capoufficio!
- Son 'io, Sebastià', Ciccillo Noce! ­
Si fanu  ‘na valente discurruta
e Ruaccu sbarra l'uocchi a re zingate
che don Ciccillu li fa cumpiaciutu.
Dopu chi si su' dati li saluti,
si vota duvi Ruaccu e chianu chianu
li dicia: - Rocco mia, torna domani! ­


Nicola PAPARO

venerdì 28 ottobre 2011

IL BRIGANTE - TIMPA DEL SALTO

C'è una Rupe (Timpa del salto ) nel territorio di Belvedere Spinello  che tutti quelli che abitiamo  nel Marchesato  , quando  ce la troviamo di fronte non possiamo fare a meno di pensare  alla leggenda del Brigante .   



Il Brigante

di Alfonsina Bellio

Ad Altilia , il 2 febbraio si celebra la Madonna della Candelora; il rituale religioso prevede la benedizione delle candele durante la prima messa del mattino. Prima della partenza del corteo processionale che attraversa il piccolo centro abitato, è celebrata una nuova messa. Alla fine delle celebrazioni religiose, ci sono gli spari, cioè i botti festivi e tutti ritornano verso casa , portando con sé le candele che, ntri mali sirati,
cioè nelle sere di cattivo tempo, vengono accese affinché ritorni il sereno.
In passato la candela benedetta poteva essere usata anche in periodi di siccità, per impetrare la pioggia  accendendola fuori dall'uscio di casa al tramonto. Le candele benedette e portate ai propri cari svolgevano la specifica funzione  di proteggere dai  pericoli atmosferici, una protezione estesa dalla dimensione domestica all’ intero abitato.
Non è questa la sede per soffermarsi sul significato che la festa della Candelora assume nel rituale cristiano e sui nessi che essa evoca con concezioni esoteriche e con ritualità della luce relative a divinità precristiane: elemento centrale in questa indagine è la leggenda sorta intorno a questa festa, di cui ad Altilia e nel circondario esistono versioni differenti.
Un brigante, mentre era inseguito dalle guardie, si trovò ai bordi di un precipizio detto Timpa del Salto, o Timpa del Brigante, proprio in seguito  a questa vicenda leggendaria (si tratta di una rupe posta in territorio  di Belvedere Spinello, proprio di fronte ad Altilia). Alcuni narrano che il brigante vide una luce, la Madonna della Candelora, che lo avrebbe riparato dai colpi dei fucili degli inseguitori e sono pronti  a testimoniare, che la statua della Candelora venerata in Altilia, fino al 1995, data del restauro, aveva una pallottola conficcata nel petto.  I più affermano che il brigante, giunto sul precipizio, guardò Altilia e, rivolgendosi alla Madonna della Candelora, promise in cambio della propria salvezza che le avrebbe donato le campane d'accordo per la chiesa  ove era venerata.Il brigante riesce a saltare indenne dalla rupe sfuggendo agli inseguitori, attraversa il Neto senza problemi e si trae dunque in salvo. L’acquisto  delle campane comporta però una vittima sacrificale: il discepolo del maestro costruttore viene ucciso dal maestro stesso  per aver rivelato al brigante, nonostante il divieto impostogli, quali fossero le campane d'accordo. In questa narrazione tra le altre cose, emerge l'idea del brigante come figura storica e leggendaria in un immaginario collettivo in cui spesso i briganti diventano gli eroi, le forze dell'opposizione verso le autorità civili e militari, verso lo Stato percepito come  fonte perenne di disagi, come lamentano anche molti canti  popolari, di quel governo rapace di tributi e di braccia per la leva obbligatoria. Il brigante  è uomo libero, vero signore dei territori che percorre indisturbato,  da qui  la  protezione  divina nei confronti di questa figura, così come dalla  leggenda è espressa. La divinità, in tale concezione, è fonte di giustizia per l’uomo, di riscatto per i deboli: nell'altrove temporale della  leggenda, nello spazio senza tempo ma sempre attuale del mito,la divinità cammina per  il mondo per soccorrere gli umili e per ristabilire un nuovo ordine.

Alfonsina Bellio
da  "Storia dell'acqua " a cura di Vito Teti
Donzelli Editore 2003

venerdì 21 ottobre 2011

Premio Fiuggistoria 2011

David Meghnagi con “Le sfide di Israele” (Marsilio) è il vincitore della seconda edizione del Premio FiuggiStoria per la saggistica.




Conosciamo il Professore e siamo onorati di averlo tra i nostri
Dirigenti autorevoli, che qualificano l'Ente e ne fanno un raro e
prezioso strumento di elaborazione e diffusione culturale.
Non possiamo che sperare che il progetto del Prof. MEGHNAGI si
diffonda nella sempre più asfittica e refrattaria società.

                                                  Il Presidente dell' UNLA
                                                   On. Vitaliano Gemelli
                                                                                                    
 

Fiuggi. Verranno consegnati, in una cerimonia presso la Sala Lettura della Fonte Bonifacio VIII, sabato 24 settembre alle ore 17,30, i riconoscimenti della seconda edizione del Premio Fiuggi-Storia. Il Premio è promosso dal Centro Nazionale di Scienze Storiche “Piero Melograni” e dalla “Biblioteca della Shoah” di Trivigliano, in collaborazione con il Comune di Fiuggi, la Terme di Fiuggi Spa e Golf , la Banca di Credito Cooperativo di Fiuggi e la locale Associazione Albergatori.

A rappresentare il premio è un’opera in ceramica dell’artista Nadia Loreti.

mercoledì 19 ottobre 2011

Scuola di Counseling Relazionale Prepos Sede di Crotone

Scuola di Counseling Relazionale Prepos Sede di Crotone

Prima lezione "aperta"
il 30 Ottobre 2011

 Il prossimo 30 Ottobre 2011 si terrà la prima lezione della Scuola di Counseling Relazionale Prepos, sede di Crotone.



Questa prima lezione è aperta anche a persone che vogliono avvicinarsi alla scuola anche se non hanno ancora deciso la loro iscrizione.





Laboratorio di scrittura autobiografica al Caffè letterario di Crotone

SCUOLA DI COUNSELING RELAZIONALE   PREPOS

Sede di Crotone

Laboratorio di scrittura autobiografica

“Dall'album  di famiglia alla scrittura di sé ”

D.ssa Carmela Mantegna  - Counselor Autobiografico

Un laboratorio per :

vConservare la memoria

vEsprimere e scoprire nuovi aspetti di sé

vRivisitare e reinventare la propria storia di vita

vRi/scoprire aspetti e figure della propria famiglia.

vSviluppare la consapevolezza del proprio vissuto attraverso il recupero visuale dei ricordi

vRiflettere sulle proprie emozioni e  relazioni

vRiconoscere le varie tipologie di personalità a partire dalle foto

Il Laboratorio è rivolto a persone che desiderano fare un bilancio del proprio vissuto personale e intraprendere un percorso di Counseling per sviluppare un contatto più consapevole con se stessi e migliorare le proprie relazioni . Il laboratorio sarà riproposto in successivi incontri da stabilire e su tematiche che rispecchiano il Modello di Counseling Relazionale Prevenire è Possibile. 

Numero max di partecipanti : 30          

Durata : 2 ore            

     Il   laboratorio   è   gratuito

 
Martedì 11 OTTOBRE 2011 ore 17,00

venerdì 14 ottobre 2011

KURT MARTI - Orazioni Funebri - Un libro che sarebbe piaciuto a De Andre'


Il suo obiettivo è “allargare l’area del contrasto”, il suo credo praticare la dissidenza, il suo gioco preferito sovvertire le regole, che siano sociali o sintattiche. Dalla sonnolenta e ricca Svizzera si leva alta una voce, coraggiosa e provocatoria: è quella di Kurt Marti, “poeta asociale”, grande innovatore, cantore dei diseredati e degli sconfitti. Una voce che, paradossalmente, appartiene a un uomo che dovrebbe predicare proprio quell’ordine che si ostina a stravolgere: Marti è un pastore protestante. Ideatore di un linguaggio modernissimo, Kurt Marti è strettamente legato ai due movimenti d’avanguardia che sono nati e si sono sviluppati in Svizzera nel Novecento: il dadaismo e la poesia concreta. Delle provocazioni antiborghesi dei dadaisti Marti condivide l’indignazione morale; ma è soprattutto dal secondo movimento d’avanguardia svizzero che mutua la pratica della decomposizione del linguaggio e dello sgretolamento della costruzione sintattica.
Le sue Orazioni Funebri, per la prima volta pubblicate in Italia, sono altamente sovversive: ogni certezza consolatoria viene azzerata; la morte, paradossalmente, è assente: nei versi irrompe continuamente la vita. In questa piccola Spoon River elvetica vengono ricordati soprattutto gli “alternativi” e gli sconfitti, e le virtù che vengono celebrate sono la trasgressione, il sottrarsi alla norma sociale e il coraggio della felicità; mentre le virtù che la società normalmente esalta (efficienza, conformismo, obbedienza) vengono additate dal poeta come causa della morte in vita. “Fratelli amatissimi, noi comandiamo troppo, ubbidiamo troppo, viviamo troppo poco”, scrive Kurt Marti. Un poeta provocatorio i cui versi controcorrente, oggi, suonano come il più rivoluzionario dei manifesti No Global.

Mi pare che difficilmente potrà esserci un personaggio da paragonare a quello descritto in questa  poesia ! :


che sollievo
poter anche dire almeno una volta:
no non era efficiente
e cambiava spesso lavoro
no non era diligente
e lavorava soltanto
se non aveva altra scelta

se no
preferiva leggere SPORT o PLAYBOY
si piazzava al cinema già al pomeriggio
(EDDIE CONSTANTINE era il suo preferito)
sorseggiava cognac nei caffè all’aperto
meditava sulla grazia delle donne
o sulle colombe sopra il campanile

in primavera vagava
nel verde tenero e sfacciato dei campi
l’estate la passava a pancia all’aria
bene oliato e comodo in piscina
poi in autunno se ne andava
lungo i boschi silenziosi
prima di cercarsi per l’inverno
un lavoro
e un’amica
perché non gli piaceva
passare le feste da solo

che sollievo
in un mondo
che si scardina
per troppa efficienza:
un uomo che ha saputo
godersi i giorni buoni
prima che dopo qualche giorno cattivo
ora
arrivasse per lui l’ultimo.

Kurt Marti


martedì 11 ottobre 2011

Tranströmer - Premio Nobel per la letteratura 2011.

 
Tranströmer, nuovo premio Nobel per la letteratura - Poeta, psicologo e traduttore svedese, classe 1931, a 23 anni ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie e oggi, ad 80 anni, viene insignito del Premio Nobel per la letteratura 2011. Tomas Tranströmer è il poeta dell'età contemporanea: "Attraverso le sue immagini dense e limpide- si legge nella motivazione- ci offre una nuova via di accesso alla realtà, attraverso metafore struggenti e concretezza di linguaggio".


Una notte d’inverno
La tempesta poggia la sua bocca alla casa
e soffia per emettere un suono.
Dormo inquieto, mi giro, leggo
il testo della tempesta assopita.

Ma gli occhi del bambino sono spalancati al buio
e il temporale mugola per lui.
Entrambi amano le lampade che dondolano.
Entrambi sono a metà strada dal linguaggio.

La tempesta ha mani infantili e ali.
La carovana si lancia verso la Lapponia.
E la casa avverte la sua costellazione di chiodi
che tiene insieme le pareti.

La notte è immobile sul nostro pavimento
(dove tutti i passi attutiti
riposano come foglie affondate in uno stagno)
ma fuori infuria la notte!

Sul mondo passa una piú grave tempesta.
Poggia la sua bocca alla nostra anima
e soffia per emettere un suono – temiamo
che la tempesta soffiando ci svuoti.

Traduzione di Maria Cristina Lombardi

Tomas Tranströmer
Poesia dal silenzio
a cura di Maria Cristina Lombardi
Crocetti Editore 2001, 2008, 2011

domenica 9 ottobre 2011

JENNU A VVIRDEDDRI


Oggi dopo l'abbondante  pioggia di ieri prima giornata per la raccolta  delle lumache (virdeddri) .  A Scandale , come nel resto del crotonese , ancora oggi, tutto si svolge come in un antico arcaico rituale di raccolta. Di prima mattina, appena smette di piovere, si esce dal paese, si parcheggia l'auto sul ciglio della strada principale e si prosegue a piedi nei fangosi terreni ricchi di sterpaglie, per percorrere sentieri antichi, rinomati da sempre come luoghi di raccolta. L'occorrente necessario per la raccolta di questo prelibato mollusco terrestre è semplice e facile da reperire: un ombrello da tenere sotto braccio per l'occorrenza, una busta di plastica per raccogliere le lumache trovate, stivali di gomma o scarpe vecchie per ripararsi dal fango.

Il periodo ottimale per la raccolta delle lumache, chiamate in dialetto calabrese in vari modi a seconda della località (virdeddri, vermituri, mussimoddhi, ‘mporteddhati ecc.) avviene dopo le prime piogge autunnali, non appena il terreno inzuppato d’acqua sveglia le lumache in letargo e le induce a tornare in superficie per cibarsi e accoppiarsi.
I Virdeddrari   a Scandale come nei paesi vicini sono numerosi, decine di uomini, donne e bambini erranti che battono il terreno fangoso palmo a palmo, centimetro dopo centimetro, per centinaia e centinaia di metri. Il periodo di raccolta dura solo pochi giorni, poi le lumache (i virdeddri)  trovate vengono messe in una pentola dai bordi cosparsi di sale o dal coperchio semiaperto, per farle respirare, depurare e purificare, prima di essere cotte tradizionalmente, in brodo, alla calabrese  con pomodoro e tanto peperoncino piccante.
Mentre I VERMITURI   essendo  in letargo e isolati da una barriera biancastra che le lumache secernano per sigillarsi dentro “casa”, sono stanate con oculatezza dai “vermiturari” uomini che scrutando la superficie del terreno brullo si accorgono della lieve protuberanza sotto cui si cela la lumaca, e, con delle zappette apposite riescono a raccoglierle senza schiacciarle.
Del Prof.  Elio Cortese  da  ’U tempu ’i ’na vota,
“pietra miliare della letteratura poetica in vernacolo crotonese “

JENNU A  VVIRDEDDRI
A Ccutròni, i chisti tempi,
cc’è nn’usanza ch’è nu ritu .
Picculi e ranni,
smaniusi e prescialori,
ppì ttimpuni e mmuntagneddri,
ammenz’a ttroppi e ccanaluni,
arrancanu, scarminiannu,
ppi ccugghjiri sti virdeddri.

 ‘U vutari è nata cosa.
 Na  piònica cumminati
E cchjni i crita mprascati,
ma ngloriati da cugghjuta,
sport’i  virdeddri
portun’a  ri mani
com’ù  scettru e nu riàli.

E doppu ca coddra ru sulu    
E senza jatari cala ra sira,
c’abbrazza e nnazzica
natura e ccriaturi,
si cucinunu sti virdeddri
spommicati e llavati,
ccu nu sucu vrudusu  vrudusu,
pirò  mpipatu e sapurusu.

Si fa  ffesta nt’ì famigghj
e si truzza ccu ll’amici
pi ru cavudu ca s’alluntana.
Si ricogghjunu i pirzuni
e  ru pettu si quadijunu
a ru focu d’a cumpagnia.

venerdì 7 ottobre 2011

Pioggia di stelle cadenti domani 8 ottobre

Avete già impegni per domani sera, sabato 8 ottobre? Avete optato per una serata in un luogo chiuso, come un ristorante, una discoteca o un pub? Bene, fareste bene a ripensarci, perché la serata di domani potrebbe essere ricordata per la più spettacolare "pioggia di stelle" cadenti degli ultimi anni.
Ebbene sì, secondo gli esperti della Nasa, le stelle cadenti d'autunno potrebbero cadere in massa e numerosissime: fino a mille all'ora per via di uno sciame di polveri cosmiche pronto a colpire la Terra dando il via ad una delle più spettacolari tempeste stellari mai viste.   mentre esperti italiani ritengono che la luminosità della Luna potrebbe ridimensionare lo spettacolo: in questo caso si vedrebbe una sola (si fa per dire) stella al minuto.
L’orario migliore per affacciarsi alla finestra è dalle 19.00 alle 22.00 anche se il momento di massima pioggia stellare è previsto in Italia per le 20.
Il fenomeno è infatti dovuto al passaggio che la Terra effettua in questo periodo nella scia della cometa Giacobini-Zinner, scoperta nel 1900 la quale compie una rotazione attorno al Sole una volta ogni 65 anni. E quest'anno la Terra si troverà a passare proprio nel mezzo della scia.

mercoledì 28 settembre 2011

Ringraziamenti

L' U.N.L.A., con l'obiettivo di dotare la propria biblioteca, in primis, di tutte le opere degli autori scandalesi ma anche di tutti quei libri che ogni privato si sentisse generosamente di mettere a disposizione altrui, ne ha già avviato la raccolta.
Coglie l'occasione per ringraziare:
-  L'Artista Antonio Fava ( dieci volumi);
-Il Presidente  Gino Scalise ( numerosi libri e riviste);
-L'Insegnante Carmela Coriale ( vari libri di narrativa per ragazzi);
-La Signora Lucia Audia, che ha generosamente donato tutt'è ventiquattro i libri scritti dal padre;
-  Lo Scrittore Carmine Abate : " Gli anni veloci", rilegato e con dedica;
- Il Giornalista Rosario Rizzuto ( due opuscoli ).
Grazie di cuore a loro ed a quanti ci aiuteranno a perseguire l'obiettivo prefissato.

martedì 27 settembre 2011

Carmine Abate Cataldo Perri e lo Squintetto - Santa Severina 26/09/2011

Viaggio di ritorno

Ti sto scrivendo
sul biglietto di ritorno
dalla stazione centrale
di Milano metà viaggio
da infarto alle spalle
mentre aspetto la coincidenza
per Crotone e il giorno mi
tramonta a mille chilometri
da te
Torno a casa
con ancora le tue labbra
sulle mie e respiro a fatica
in mezzo ai treni della sera
in partenza e in partenza,
la mia cara ombra tra i piedi
armata fino ai denti scuri,
i piccioni sadici in picchiata
sull'aura disfatta di me
reduce da una guerra perduta,
La valigia gonfia d'aria
straniera, che calcerei
come un pallone contro i muri
vetrati della stazione,
la voglia di tornare
indietro nach Hause
da te.
Carmine Abate
Terre di andata (2011)

mercoledì 21 settembre 2011

Solidarietà al nostro Sindaco

L’Unla di Scandale esprime  solidarietà alla Dott. Carmine Vasovino  Sindaco di Scandale , vittima di un gravissimo attentato incendiario a pochi mesi dal suo insediamento. 
Sappiamo come questi eventi condizionano   la  vita di un Amministratore  e quella dei suoi familiari. A fronte di tentativi di intimidazione come questi è più che mai necessario che la società civile stia vicino ai propri amministratori .  Speriamo  nel prosieguo del suo mandato che può rappresentare un valido impegno  a favore della legalità .

domenica 18 settembre 2011

La Maschera Comica nella Commedia dell'Arte


 La Maschera Comica nella Commedia dell'Arte
La Disciplina d'Attore, Universalità e Continuità dell'Improvvisa, Poetica della Sopravvivvenza -
ANTONIO FAVA

Dal libro di Antonio Fava "La maschera comica nella commedia dell'arte"

Carte italiane con una spiegazione di cosa rappresentano i quattro segni o simboli :                              


Denari:
associamo questo seme alla vecchiaia intesa come raggiunta stabilità e tranquillità economica. Piú simbolicamente come scrigno , deposito della grande ricchezza, come condizione necessaria per essere plutocrate. Pluto, dio della ricchezza ma anche delle viscere della terra, presiede ai suoi tesori, alla loro conservazione ed al loro ritrovamento e in questo rincontriamo il Magnifico-terra.
Scendendo sempre piú nelle viscere del simbolo, troviamo il vecchio scavare una fossa  che gli è tomba  e deposito di immensi tesori accumulati durante una lunghissima  vita, giú giú fino all'inferno, fino al piú grande dei tesori, il regno dello stesso Plutone.

Coppe:
il segno allude al piacere concreto ma anche e soprattutto al desiderio,all'attesa del piacere, piú sensuale del piacere stesso.
La coppa, inoltre, è da considerarsi come simbolo e segno della femminilità autentica, piena, contenitore e contenuto insieme. La coppa appartiene alle Innamorate e alle Servette.
Alla coppa dell'amore si dissetano anche gli innamorati maschi, che si aggiungono alla lista dei coppe.
                                
 
 Spade:
simbolo di eroismo, la spada è anche simbolo “di sé stessa “, quindi segno ostentato: è ostentazione, esibizionismo, vanagloria; luminosità, importanza, distinzione; fanfaronaggine, tronfiaggine, “lei-non-sa-chi sono-io".
Capitano e Signora.

Bastoni:  il bastone - che nelle carte è piuttosto mazza, o clava - è simbolo di animalità e di sensulità senza complessi.  oggetto risolutore senza mediazioni. E' arma bassa, per darle e per prenderle. E' oggetto decisivo di situazioni non cruente, come reggersi, raggiungere qualcosa, respingere, spostare, rompere noci, grattarsi la schiena, nascondervisi dietro. E' parodia di spada. E' simbolo e parodia allo stesso tempo di potere. E' simbolo fallico. E' Zanni.

giovedì 15 settembre 2011

Il Villaggio di cartone

Regia: Ermanno Olmi.
Nazione: Italia.
 Genere: Drammatico.
 Durata: 87'


Cast: Joe R, Lansdale, Rutger Hauer, Massimo De Francovich, Alessandro Haber, John Geroson, El Hadji Ibrahima Faye, Samuels Leon Delroy, Irma Pino Viney, Fatima Alì.

Trama:
Come un mucchio di stracci buttato là, sui gradini dell’altare. È il vecchio Prete, per tanti anni parroco in quella chiesa che ora non serve più e viene dismessa. Gli operai staccano dalle pareti i quadri dei santi e gli oggetti sacri più preziosi. Un lungo braccio meccanico stacca il grande Crocefisso a grandezza d’uomo appeso alla cuspide per calarlo a terra come uno sconfitto. È inutile opporsi: nulla potrà fermare il corso degli eventi che l’incalzare delle nuove realtà impone alla storia. Tuttavia, di fronte allo scempio della sua chiesa, il Prete avverte l’insorgere di una percezione nuova che lo sostiene. Gli pare che solo ora quei muri messi a nudo rivelino una sacralità che prima non appariva. Da questo momento di sconforto avrà inizio una resurrezione in spirito nuovo della missione sacerdotale. Non più la chiesa delle cerimonie liturgiche, degli altari dorati, bensì la Casa di Dio dove trovano rifugio e conforto i miseri e i derelitti. Saranno costoro i veri ornamenti del Tempio di Dio. E pure la vita del vecchio Prete troverà nuove vie della carità, della fratellanza e persino del coraggio di compiere quegli atti d’amore che chiedono anche il sacrificio estremo, quale alto significato della consacrazione sacerdotale. Ha inizio un tempo in cui il mondo ha bisogno di uomini nuovi e giusti per smascherare l’ambiguità delle parole con l’oggettività degli atti.