sabato 13 febbraio 2016

“Anche per te” di Lucio Battisti: .




Si tratta di un testo assolutamente unico. Dedicato “agli ultimi”. 
Per l’esattezza “alle ultime”. Un testo che unisce poesia- il ritornello evoca immagini di natura e libertà leggere e delicate- a tre storie “verosimilmente vere”, di tre donne che, per motivi diversi, meritano quanto meno un pensiero.

Il primo verso parla del primo personaggio femminile: una suora.

“Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffé 
che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te 
che poi entri in chiesa e preghi piano 
e intanto pensi al mondo ormai per te così lontano”.

Il secondo personaggio è una prostituta: E qui la sofferenza non è più l’estraniazione dal mondo- o almeno non solo- ma il disagio al quale va il pensiero dell’autore attraversa il materialismo, il freddo e i soldi. Tutte realtà con le quali una prostituta deve fare i conti tutte le mattine:

“Per te che di mattina torni a casa tua perché 
per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te 
per te che metti i soldi accanto a lui che dorme 
e aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne”.

Il terzo personaggio è una giovane donna, una ragazza madre che tutti i giorni deve affrontare i rimpianti e i rimorsi di un errore.

“Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi 
lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai 
per te che un errore ti è costato tanto 
che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto”.

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