Nel suo nuovo recital teatrale, tutto da ridere per non
piangere, Marco Travaglio - con l'aiuto dell'attrice Giorgia Salari, per la
regìa di Valerio Binasco - racconta come i giornalisti, gli intellettuali e gli
opinionisti più servili del mondo hanno beatificato, osannato, magnificato, propagandato
e smarchettato la peggior classe dirigente del mondo, issando sul piedistallo
politici incapaci di ogni colore, ma(g)nager voraci, (im)prenditori falliti che
hanno quasi distrutto l'Italia e stanno completando l'opera. Cronache da
Istituto Luce, commenti da Minculpop, ritratti da vite dei santi, tg e
programmi di regime hanno cloroformizzato l'opinione pubblica per portare
consensi e voti a un regime castale e molto spesso criminale che in un altro
Paese sarebbe stato spazzato via in pochi mesi, e che invece in Italia gode
dell'elisir di vita eterna. Un recital terapeutico, un'arma di autodifesa, un
antidoto satirico che ci aiuta a guarire - ridendo - dai virus del conformismo,
della piaggeria, della creduloneria, dell'autolesionismo e della sindrome di
Stoccolma che porta noi italiani a innamorarci immancabilmente del Nemico. Che
ci rovina e ci rapina col sorriso sulle labbra, mentre noi teniamo la testa ben
affondata nella sabbia.
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