"L’occidente muore, vittima di un totalitarismo tecnologico e di una specializzazione esasperata, espressione di una cosmologia difettosa che finisce per soffocare l’uomo, che ha ormai dimenticato la terza dimensione, quella del divino"
Raimon Panikkar, nome completo Raimundo Pániker Alemany (Barcellona, 3 novembre 1918 – Tavertet, 26 agosto 2010), è stato un filosofo, teologo, sacerdote e scrittore spagnolo, di cultura indiana e catalana, oltre ad essere un sacerdote cattolico, autore di più di sessanta libri e di diverse centinaia di articoli su religioni comparate e dialogo interreligioso
"A questo proposito devo dire subito ai puritani, non per
consolarli ma per chiarificare, che la relatività che io difendo e di
cui sono convinto, non è il relativismo, dove tutto è uguale. La
relatività non è relativismo: la verità è relativa. Ma per superare il
relativismo non si deve cadere nell’assolutismo. Il rimedio sarebbe
peggio della malattia. Il relativismo non va bene, ma la relatività
implica di non perdere la misura umana. Non si progetta su un punto
omega infinito.
E’ la nostra vita quella che conta e la mia verità (per
essere sincero direi la mia convinzione, e sono convinto pienamente di
tutto quello che dico) non la assolutizzo perché può esserci un punto di
vista diverso e un’angolatura differente. Quindi, pur riconoscendo che,
in nome della verità, si sono commessi grandi crimini, io ancora
difendo l’idea della verità come relazionalità e non come assolutismo.
L’uomo isolato, solo - e la solitudine dell’uomo contemporaneo è una
malattia dell’anima - non regge, non può respirare, non esiste. Ha
bisogno dell’altro, l’altro come portatore di un messaggio. Come dice la
tradizione musulmana: «lo sconosciuto può essere un angelo».
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