giovedì 29 agosto 2013

La differenziata a Scandale

Fussa ca fussa la vota bbona!!!

Il Sindaco: Il grado di civiltà di un popolo si rende evidente anche dai modi in cui tende a valorizzare l'ambiente nel quale vive. Questa amministrazione ha bisogno di differenziarsi, e per questo inizia a farlo con i rifiuti. Vogliamo tutti una vita differenziata? Giorno 28 agosto alle ore 19:00 in Piazza San Francesco saremo lieti di darvi indicazioni sulla Raccolta Differenziata che inizieremo a breve col tuo contributo, col contributo di tutti.

In diretta da Piazza San Francesco il sindaco incontra i cittadini nel primo dibattito ecologico sulla Raccolta Differenziata.

Attendiamo speranzosi!!! 

lunedì 26 agosto 2013

ANTONIO FAVA - Premio Leonia .


Sono stato insignito del Premio Leonia dal Comune di Scandale, Calabria, dove sono nato. Cerimonia della consegna del riconoscimento, sabato 17 agosto. L’evento, promosso dal Comune di Scandale e dalla Pro Loco, è avvenuto nella Piazza San Francesco. Il mondo intero apprezza il mio lavoro artistico e culturale. In Italia non accade nulla. Con l’eccezione, stupenda, meravigliosa, di un comune del crotonese, Scandale, dove, in controtendenza nazionale, si progetta cultura. Sono fiero d’essere nativo dell’antica Skandalon, chiamata anche Leonia (che bei nomi!). La bellezza del paese, intorno, è mozzafiato: colline dolci, uliveti, ‘ficundiani’ …

domenica 25 agosto 2013

Antonio Grosso & Le Muse del Mediterraneo

Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo sono una realtà che porta la propria musica in giro per il mondo, fondendo l’esperienza del maestro Antonio Grosso con la bravura, la bellezza e la grazia di 5 ragazze musiciste, cantanti, ballerine.
Propongono un repertorio che attinge dalla tradizione popolare calabrese e non solo.

La Formazione:
Antonio Grosso: Voce, Organetto, fisarmonica, Bandoneon; Emy Vaccari: Percussioni, Coro, Tamburello, Lira Calabrese, Ballo; Francesca Napoli: Voce e Ballo; Valentina Donato: Coro, Organetto, Tamburello, Ballo; Monica Fusaro: Voce, Chitarre, Ballo; Maddalena Grosso: Basso, Chitarra, ballo.
Il gruppo inizia questo suo viaggio ufficialmente nel 2011 con l’incontro con la produzione artistica di Giuseppe Marasco per la MarascoComunicazione e sfocia in un progetto che porta la formazione ad Aprile 2012 a presentare il primo CD e il primo tour dal nome “Ritmo Popolare”. Un omaggio del M° Antonio Grosso e di 5 giovani artiste calabresi alla nostra terra ma anche ai ritmi degli “altri sud”. Una scommessa vinta quella di riuscire a portare sulla scena della musica popolare una formazione composta principalmente da ragazze giovani ma con tanta voglia di coltivare la passione per la musica e il ballo non dimenticando le proprie tradizioni e la cultura della nostra gente.


Antonio Grosso è ormai uno dei più affermati musicisti della nostra Regione e non solo. Pluridiplomato presso presso l’A.M.I.S.A.L. (ASSOCIAZIONE MUSICALE ITALIANA STRUMENTI ANCIA LIBERA) e l’A.M.I.S.A.D. (lancia Diatonica); 1° Classificato all’11°, al 12° e al 13° CAMPIONATO ITALIANO DI ORGANETTO-FISARMONICA DIATONICA; ATTESTATO DI MERITO: ART FESTIVAL 3° CONCORSO NAZIONALE ACCORDION REVOLUTION; 1° Classificato al 17 th World championship for accordion (Diatonic Accordion).
Antonio ha già pubblicato molti album spaziando dal genere strettamente popolare al Tango (seconda grande passione del Maestro). Oltre ai tanti concerti all’estero il maestro Grosso è insegnante di organetto presso le sue scuole di Fuscaldo, Torremezzo, Rota Greca e Bisignano. Nel 2011 un suo brano viene scelto per la realizzazione della sigla televisiva del Kaulonia Tarantella Festival e come colonna sonora di alcune scene del film “La moglie del sarto” che vede come protagonista l’attrice Maria Grazia Cucinotta.
 Le nostre “MUSE” sono 5 giovani ragazze che coltivano da sempre la passione per la musica e che grazie a questo progetto riescono a conquistare un piccolo traguardo che è quello di condividere con i “musicisti uomini” un percorso artistico/musicale tra le nostre tradizioni e i ritmi del sud.
 
Emanuela Vaccari è nata in un paesino del Pollino immerso nella natura e nella cultura contadina. All’età di otto anni inizia uno studio amatoriale dei tamburi tradizionali africani come il bongo e il jambé. Nel 1999 inizia a studiare con il maestro il Maestro Walter Giorno la batteria. Emy continua i suoi studi con Antonio Bonfilio, Dennis Alcapone, Dennis Chambers. Nel 2006 Emanuela viene “folgorata” dai suoni tipici calabresi e dalle sue danze e inizia a “setacciare” la Calabria per costruire un archivio di ricerca circa la tradizione calabrese che abbraccia la materia del folklore inteso come studio sperimentale sia dal punto di vista della danza sia per quanto concerne il suono e le diverse sfumature che questo subisce in base al territorio in cui ci si trova. Nel 2008, grazie all’incontro col Maestro Antonio Grosso, inizia il suo percorso sulla danza tradizionale e lo studio del tamburo tradizionale a cornice. Da qui studi sulla Lira Calabrese con Stefano Fraschetti, poi presso il CIFA con Piero Gallina e Checco Pallone e vari stage con musicisti di grande fama.
Francesca Napoli è la voce del gruppo. Nata in Svizzera da padre calabrese e madre siciliana è cresciuta in un ambiente musicale interessandosi fin da piccola alla musica classica. A undici anni si iscrive all’Associazione musicale “Don Vincenzo Tropeano”, coro polifonico diretto dal M° Ferdinando Curinga, celebre compositore e pianista calabrese, dove si esibisce come soprano fino all’età di 19 anni. Nel frattempo, lavora come cantante in diversi locali con le sorelle maggiori Barbara, Maria e Antonella Napoli, diplomate rispettivamente in: pianoforte,violino e clarinetto. L’incontro con la musica popolare avviene per caso trasportata dalla passione del M° Grosso e di Emy.
Valentina Donato è nata a Cosenza nel 1988 ma vive a Rota Greca un paesino tra le colline cosentine di origine Arbereshe. Ha iniziato a suonare l’organetto ad orecchio solo per passione nel 2006 tra lo stupore delle sue amiche e dei suoi paesani. Nel 2010 ha iniziato a studiare con il M°Antonio Grosso sia organetto che tamburello. Valentina ha alimentato la sua passione anche per il ballo partecipando a stage di ballo sia di pizzica che di tarantella.


Monica Fusaro ha la musica nel sangue e da sempre sperimenta e approfondisce diversi strumenti e stili. Chitarrista e cantautrice nasce a Corigliano (Cs) sguazzando nelle acque Joniche, ma, come dice lei, “crescendo” tra le “montagne” di Acri. La passione per la musica arriva però nel 2001 con il suo arrivo a Rende e grazie alla frequentazione dell’ambiente artistico e dei concerti live. Le sue prime esibizioni avvengono nel 2003 con i “belli e ribelli” vincendo nel 2005 il premio Altomari come miglior testo. Nel 2010 è la vocalist dei “Troyan Horse” CPF Band. Quando non suona preferisce rimanere nell’ambito dei live dilettandosi come tour manager di gruppi emergenti calabresi.
La giovanissima del gruppo è Maddalena Grosso: Basso, chitarra, ballo. Cresce a suon di musica condividendo in casa la passione del fratello Antonio. Ha studiato da tre anni chitarra e si è fatta coinvolgere subito dal genere “popolare” ammirandone il ritmo e il significato culturale. Nella formazione suona il basso, strumento che l’ha incuriosita da sempre e che grazie all’aiuto del maestro Daniele San Filippo è riuscita a inserire nel gruppo.
Breve Curriculum Artistico del Gruppo: Ospiti alla serata finale del Kaulonia Tarantella Festival 2012 (direzione artistica Mimmo Cavallaro e Paolo Dossena) – Premio a “Suoni del risveglio 2012” a Reggio Calabria – Premio “Tarantarsia 2012” come gruppo rivelazione 2012 – Ospiti Premio Mia Martini 2012 – Vincitori della sezione regia al “gran premio manente 2012”.
Per ulteriori INFO: Giuseppe Marasco 3336273044
MARASCO COMUNICAZIONE

mercoledì 21 agosto 2013

Francesco Manente

Da: Il Cirotano

Un ricordo del crucolese Francesco Manente

Un personaggio che resta nello scrigno della memoria, tra i ricordi stabili e belli che una vita alterna, ma che non cancella

Francesco Manente fa parte di Alcuni personaggi che restano appesi e conservati nello scrigno della memoria e restano nel tempo come icone, tra i ricordi
stabili e belli che una vita alterna, ma che non cancella. Correva l’anno 1983, era il mese di luglio inoltrato, io, con il gruppo musicale i “Ciros” stavamo preparando la “Rampa”, grande manifestazione musicale, (gara di cantanti con giuria), che si svolgeva sulla spiaggia di Cirò Marina, dove affluivano da 10 a 15 mila persone. Per un avvenimento così importante ed impegnativo c’era un via vai di cantanti dilettanti che provavano le loro canzoni fra emozioni, stonature, delusioni per essere esclusi e rivoli di sudore. Quello anno doveva venire a Cirò Mariana Donatella Rettore. Occorreva preparasi bene per l’evento. Le prove si facevano nel cinema Moderno, comunemente chiamato “u cinema e Russo”, il caldo e l’afa imperversavano con furore. La sonorità degli strumenti amplificati, in quella struttura priva di una coibentazione specifica di pannelli acustici, ci rimbambiva. Il giorno, prima del debutto, era il 3 agosto, facemmo una pausa e sul palchetto salì un gruppo capeggiato dai Crucolesi Fancesco Manente e la sorella Maria Giovanna e altri musicisti, che non erano del luogo. Io restai nel cinema ad ascoltare la loro musica che era diversa della nostra, ma quello che mi colpì molto fu la loro bravura e le canzoni folcloristiche che eseguivano. Avevo fatto la scelta giusta, i Manente mi piacevano e quando attaccarono, su un accordo in minore, la canzone “Luna Lunella” restai estasiato. Quello arpeggio perpetuo, quella melodia evocante. Quel coro struggente e nostalgico invasero come un sottile fluido magico la mia anima. Ricordo che stavo scrivendo per il teatro il dramma “Il Conte di Melissa”. Ritorniamo al gruppo Manente, ascoltai con interesse le canzoni eseguite con provata bravura sia nel canto sia nella parte strumentale. Alla fine delle prove mi complimentai con Francesco e affermai che ero rimasto affascinato della canzone Luna Lunella e incominciai a pensare di inserirla nel dramma che stavo scrivendo. Il giorno, prima del debutto della manifestazione “La Rampa”, esplicitai a Francesco che avrei inserito la sua canzone nel dramma teatrale “Il Conte di Melissa”. Ricordo la sua stupita espressione quando gli dissi: “Ti fa piacere se la tua canzone sarà cantata dalla nostra brava Memi Golino?” all’epoca attrice e cantante, lui mi rispose – “Certo che mi fa piacere poiché ogni atto creativo di un autore ha come fine il pubblico, noi cantiamo e componiamo per la gente”. 
Manente incise un 33 giri con varie canzoni fra le quali “ C’era nu pisciu ca volia vulari” e la famosa Luna Lunella, per reperire la canzone se ne occupò il compianto Luigi Parrilla, che con entusiasmo ce la fece ascoltare dopo di ché fu inserita nell’opera teatrale. Quella melodia così malinconica e toccante faceva da sottofondo in una scena molto suggestiva e drammatica che affascinava in particolar modo il pubblico, creando un afflato d’empatia da rasentare la commozione. Così ricordo Francesco Manente. Poi qualche anno dopo leggevo sui giornali che era diventato un regista che Raffaella Carrà inviava per le riprese esterne nelle sue trasmissioni. Lessi che partecipava al Cantagiro, a trasmissioni come “Furore, ” condotta da Alesando Greco, “Orecchiocchio”. I Manente erano una famiglia di musicisti, un suo antenato, non so se era suo nonno, negli anni quaranta – cinquanta dirigeva la banda di Cirò Superiore, musicista rigoroso e preciso, però la moglie non era da meno, aveva un orecchio sbalorditivo. Un giorno disse al marito, – “Ma non te ne sei accorto che nella marcia “Parata d’eroi” la tromba invece del “Re” bemolle a messo il “Re” naturale?” Da ciò si evince che l’attitudine e il talento musicale nella famiglia Manente sono un emblema di razza, che viene da lontano. Concludo. Mi complimento con la Signora Virginia Marasco, con Giuseppe Pipita e tutti coloro che hanno partecipato e creato il Gran Premio Francesco Manente così si valorizza la memoria di un giovane artista nato sotto una maligna stella, che un destino implacabile e crudele ha tarpato le ali prematuramente.

Cataldo Amoruso

 

sabato 17 agosto 2013

POLVERE DI STELLE - PREMIO LEONIA

  17 agosto ore 20:30.

Il Premio Leonia 2013 - III edizione che sarà consegnato ad  Antonio Fava, attore e regista internazionale di commedia dell'arte, originario di Scandale.

Per ulteriori informazioni su Antonio Fava clicca QUI

PREMIO FRANCESCO MANENTE ... la cultura SUONA!


giovedì 15 agosto 2013

Mura Mura Fest — a Pizzo, Calabria.






C'è chi in Calabria combatte il degrado urbano a colpi di "pennello"... ed ora nei siti di street art internazionali, c'è spazio anche per un piccolo paesino calabrese... Pizzo.... [dc]

Un site specific sulla legalità, ispirato alle parole di Giacomo Paniza, prete anti-'ndrangheta, bresciano a Lamezia Terme ( "Qui ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso", Giacomo Panizza, Feltrinelli).

Foto: Giacomo Macrì

Le parole si rincorrono sul muro a formare un albero:
"Non c'è legalità senza decenza senza coscienza
a mani nude disarmate senza macchia opponiti con dignità senza violenza molti che fanno cambiano..."

Mura Mura Fest
Intervento a favore della non violenza e della lotta ad ogni tipo di mafia.

Sotto performance di altri artisti












mercoledì 14 agosto 2013

Ritorno alla terra: cresce l’occupazione nel settore dell’agricoltura

Si torna in campagna. Ma non per una vacanza in qualche agriturismo o per un fine settimana lontani dal caos delle città. No, si torna per lavorare, per una scelta di vita. Il fenomeno è sempre più diffuso tra i giovani, e sta portando anche sorprendenti risultati dal punto di vista occupazionale.
Secondo le ricerche di Coldiretti tre giovani su quattro sono infelici al lavoro e scoprono il piacere dell’agricoltura. Ci provano. Ecco perché l’occupazione nei campi nel 2013, in assoluta controtendenza rispetto agli altri settori produttivi, è già cresciuta del 9 per cento e un terzo delle aziende agricole del made in Italy è gestito da ragazzi under 40 anni.
Perfino le esportazioni volano, a conferma del fatto che l’enogastronomia può fare risultati importanti per la bilancia commerciale: nel 2012 è stato toccato il record storico di 34 miliardi di euro di prodotti esportati, tra l’altro in un momento nel quale tutti i consumi alimentari sono in forte contrazione.

RITORNO ALLA TERRA, LE STORIE DI CHI L’HA FATTO. Che cosa vanno a fare i giovani nei campi? Vino, olio, prodotti locali e agriturismo. Paolo Gugliemi non ha ancora compiuto trent’anni, era molto vicino alla laurea in Economia e pensava a un futuro da broker assicurativo. Poi la decisione di cambiare vita. E la scelta di tornare a Monte San Vito, in provincia di Ancona, per aprire una piccola azienda agricola, dove tra l’altro si insegna ai bambini disabili la stagionalità dei prodotti e come si possono creare oggetti in legno riciclato.
“Più mi avvicinavo alla laurea e più pensavo alla vita tranquilla dei mie nonni nel loro piccolo podere. Sentivo un’attrazione fortissima, e ho voluto rischiare: oggi sono un uomo felice, realizzato, convinto di essere riuscito a fare una buon azienda e un’attività significativa nel volontariato” racconta Paolo Guglielmi.
Silvia Bendati, invece, faceva l’insegnante di scuola media: ha lasciato il posto fisso e si è trasferita nella tenuta agricola di famiglia a Toscanella di Dozza, in provincia di Bologna. Qui adesso produce olio, vino sangiovese e bottiglie di passito disegnate da lei. “Volevo dare un futuro diverso ai miei figli, offrire loro un’opportunità. E adesso nella mia azienda lavorano quindici persone, ed io sono rinata….” .
 Anche Paolo Rotoli, 37 anni, dopo una carriera di quasi quindici anni come informatico, ha mollato posto e ufficio per trasferirsi in campagna. Oggi alleva capre, dalle quali ricava latte per i formaggi, dolci e gelati che vende innanzitutto ai clienti del suo agriturismo. Fino a qualche mese fa, Paolo riceveva telefonate dai suoi ex compagni di lavoro che gli suggerivano di rientrare nel giro dell’informatica. Ma lui ha risposta sempre allo stesso modo: in campagna si sente un uomo felice.

lunedì 12 agosto 2013

ITALIA A PIEDI di MARCELLO FAUCI

Chi sono


Sono nato a Crotone nel 1984.
Nel 2009 ho preso il diploma presso l’ Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma.

Vivo a Milano e dal 2010  ad oggi ho collaborato come freelance in ambito editoriale con riviste mensili (Espresso, Repubblica,Private,Witness Journal,XL di Repbblica) realizzando reportage in Italia e all’estero.
www.marcellofauci.

Il progetto

Attraversare tutta la Penisola partendo da Milano, destinazione Crotone, senza utilizzare alcun mezzo di locomozione,fotografando luoghi e persone per costituire un diario di viaggio.
Dormire dove capita, chiedere ospitalità, interessarsi alle persone che si incontrano fortuitamente ed alle esperienze che si vive.

Il Percorso
Partirò il 5 Aprile da Milano puntando verso Sud,
prevedendo una media 30 km al giorno dovrei bussare alla porta di casa di mia madre più o meno dopo 40 giorni…


RIVOLTO AGLI AMICI INCROCIATI TRA MILANO E CROTONE
Quali sono le cose importanti, quelle di cui si ha bisogno per realizzare una mostra e raccontare una storia?
Bisogna individuare un soggetto interessante, trovare uno spazio, un curatore, organizzare la comunicazione, pianificare ogni cosa a cominciare dal budget  per le stampe, le cornici, l’affitto, il catering, gli inviti e non ultimo affinare le tecniche di “pierraggio”  sfoggiando sorrisi credibili durante il vernissage incrociando le dita affinchè qualche collezionasta passi di li’ con la voglia di alleggerire il portafoglio.





Caccuri è uno di quei tanti tesori Calabri che sopravvivono in una regione molte volte nota per gli scempi e le brutture.E’ la mia ultima tappa prima dell’arrivo, che proprio mentre scrivo è già più vicino di ieri.




Non amo il gran finale e così l’ultima tappa è stata uguale alle altre perchè a Crotone ci sono arrivato per vedere cosa succedeva nel mezzo.

Imany, You Will Never Know


Bellissima canzone romantica. Ascoltatela!!!



It breaks my heart ‘cause I know you’re the one for me
Don’t you feel sad there never was a story
Obviously it’ll never be
You will never know
I will never show
What I feel
What I need from you no
You will never know
I will never show
What I feel
What I need from you
With every smile comes my reality irony
You won’t find out what has been killing me
Can’t you see me, can’t you see?
You will never know
I will never show
What I feel
What I need from you no
You will never know
I will never show
What I feel
What I need from you
No no no no you will never know
I will never show
What I feel
What I need from you no
No no no no you’ll never know
No no no no you’ll never know
No no no no
Love me love me love me love me no
You will never know
I will never show no no no
What I feel
What I need from you no no no
You will never know
I will never show no no no
What I feel
What I feel
What I feel
What I need
What I need from you no

 

Imany, You Will Never Know: traduzione

mi distrugge il cuore perché so che sei l’unico per me
non ti senti triste, non c’era una storia
ovviamente non ci sarà mai
non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
Con ogni sorriso esce la mia ironia della realtà
non vedrai cosa mi ha uccisa
non riesci a vedermi, non riesci?
non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
No no no no non saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
No no no no non saprai mai
No no no no non saprai mai
No no no no
amami, amami, amami, amami no
non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa provo
di cosa ho bisogno da te no
Non lo saprai mai
non te lo mostrerò
cosa sento
cosa sento
cosa sento
di cosa ho bisogno
di cosa ho bisogno da te
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giovedì 8 agosto 2013

IL BACIO DEL PANE - CARMINE ABATE

Il nuovo romanzo di Carmine Abate

Un romanzo, giovane, ambientato in uno dei luoghi più belli e affascinanti della Calabria

 ‘Il bacio del pane’, è il nuovo romanzo, sempre edito dalla Mondadori, di Carmine Abate. Un romanzo, giovane, ambientato in uno dei luoghi più belli e affascinanti della Calabria. Il libro sarà in libreria a fine agosto 2013 . In un’afosa giornata di luglio, una comitiva di ragazzi decide di andare a fare il bagno alla cascata del Giglietto. Piero accetta volentieri perché quel luogo – che è il più bello dei dintorni – lo attira come una calamita fin da quando è bambino. I ragazzi scendono in moto dal paese di Spillace e poi risalgono a piedi il letto pietroso di una fiumara. Quando arrivano all’altezza del rudere di un antico mulino, sudati per la sfacchinata e l’afa, Piero sente un brivido lungo la schiena.
Accanto a lui c’è Laura – amica d’infanzia che vive a Firenze e trascorre le vacanze a Spillace -, verso la quale prova un’attrazione che gli sta scombussolando la vita. Di lei si fida e perciò le racconta di getto ciò che gli è successo pochi mesi prima: proprio in quel rudere si era imbattuto in un uomo dallo sguardo di animale braccato che, vedendolo entrare nel suo nascondiglio, aveva farneticato parole incomprensibili, aveva infilato le sue cose, tra cui una pistola, in un sacco da marinaio e si era allontanato saltellando goffamente tra le pietre. Più tardi, sotto l’acqua scrosciante della cascata, insieme al ricordo dello sconosciuto, sparisce per incanto la fatica sofferta durante il tragitto. Piero si sente rigenerato. Mai avrebbe potuto immaginare che, nel corso della giornata, avrebbe rivisto quell’uomo nello stesso rudere, di fronte a Laura, con la pistola in pugno.

EZIO SCARAMUZZINO


Una bella serata , l’incontro con l’autore Ezio Scaramuzzino tenutosi a Scandale
Il 3 Agosto 2013 in piazza S. Francesco .
È stato un piacere  parlare ,  leggere,  ascoltare ricordi ed emozioni .
Un grazie a Francesco Pingitore per la buona musica , veramente originale il suo arrangiamento
di San Giuseppe lu Vecchiarello .
Un grazie a Maria Paparo che ha saputo emozionare con la lettura  dei racconti.
Infine grazie ad Ezio Scaramuzzino che ha saputo emozionarci
con i suoi ricordi e le sue riflessioni .


domenica 4 agosto 2013

Lamento di un servo ad un Santo crocifisso


Mattanza - un servu e un cristu
Antichissimo testo popolare siciliano che venne pubblicato da Leonardo Vigo nel 1850. Fu immediatamente censurato dalla chiesa.

Il testo risale al '500 (antico canto di lotta siciliano), trascritto nel 1857 dal ricercatore siciliano L. Vigo di Calanna!!!

Questa la versione "spuria" come la definisce il Vigo del Brano "Lamento di un servo ad un Santo crocifisso"
che ha cambiato completamente il senso dell'ottava - 1857 -


L'ultima versione del Brano "Lamentu di u servu"
che altro non è che la primissima versione
- 1870/74 -


"Un servu tempu fa, di chista piazza, cussì priava a Cristu e nci dicia:
Signuri u me patruni mi strapazza, mi tratta comu un cani pi la via, tuttu mi pigghjia cu la so manazza, la vita dici chi mancu è la mia.
Si jeu mi lagnu chiù peju minazza,
chi ferri mi castia a prigiunia,
un dì jo mo ti preju chista malarazza
distruggimilla tu Cristu, pi mia...
distruggimilla tu Cristu pi mia
distruggimilla tu Cristu pi mia.

...e Cristu 'nci rispusi da la cruci:
E tu forsi chi hai ciunchi li vrazza?
oppuru l'hai nchiovati comu a mia?
Cu voli la giustizia si la fazza, nun speri c'autru la fazza pi tia.
Si tu si omu e non si testa pazza
menti a profittu sta sintenzia mia
jeu nun saria supra sta cruciazza s'avissi fattu quantu dicu a tia


Ma a cresia sta risposta nun ci piaciu...e cusì la cangiau:
E tu chi ti scurdasti, o testa pazza, chiddu
chi è scrittu nta la leggi mia
sempri in guerra sarà l'umana razza si cu l'offisi, l'offisi castia
a cu t'offendi tu vasalu e l'avvrazza
e in paravisu silirai cu mia,
mi nchiovaru l'ebrei nta sta cruciazza
e cielu e terra disfari putia!


Il testo è quello da cui Modugno ha ricavato il brano "Malarazza". Si tratta di un “lamento” in dialetto siciliano di un poeta anonimo di cui Lionardo Vigo ci da notizia, una poesia dedicata ai "poveri cristi". 
La poesia dopo che fu cambiata da Vigo per ragioni censura se da un lato invita alla non violenza "Sempre in guerra sarà l'umanità se con le violenze la violenza punisce", dall’altro trasforma completamente la risposta del Cristo, che altro non è che un invito alla rassegnazione, peraltro con l’aggiunta di chiaro antisemitismo, che all’epoca non guastava mai.
Dopo Modugno questo brano è stato registrato e portato all'attenzione del pubblico in diverse versioni e da diversi gruppi di musica etnica, tra questi è giusto citare i siciliani "La taberna Milensis" e gli "Zabharà" e i Calabresi "Mattanza"

venerdì 2 agosto 2013

Rassegna Teatrale in vernacolo


ESTATE SCANDALESE 2013 -






SABATO 3 AGOSTO 2013 
ore 21,00 Piazza San Francesco
Presentazione del Libro 
Violetta spensierata e altri racconti
con la partecipazione dell'autore Prof. Ezio Scaramuzzino

Seminario del Blues