sabato 30 marzo 2013

VINCENZO GALLO ARCURI DI ROCCA DI NETO

Vincenzo Gallo Arcuri, insigne poeta e patriota della nobile terra di Calabria.
Scritto da Raffaele Vacca .
La letteratura calabrese durante il Risorgimento è caratterizzata anche per lo stretto
legame tra ispirazione artistica e impegno politico e questo si evidenzia soprattutto tra i
poeti. Proprio Francesco De Sanctis, il grande critico della letteratura italiana, ha parlato
per la prima volta di “romanticismo naturale calabrese” facendo riferimento ad alcuni poeti
formatisi alla sua scuola di estetica letteraria tra i quali anche
Vincenzo Gallo Arcuri.
Vogliamo soffermarci proprio su quest'ultimo (1827-1873) e sul luogo che gli ha dato i natali,
Rocca di Neto
, ricco di memorie illustri nel cuore della nobile Terra del Marchesato di Calabria.
La Madre era di Strongoli (la Petelia di Filottete), dove egli passò la sua fanciullezza, mentre il
Padre, Francesco, medico, era appunto di Rocca di Neto, paesello situato sopra un monte
arenario, sulla riva sinistra del fiume Neto, nell'omonima valle cantata da Teocrito, che
distrutto per il terremoto del 1832, fu riedificato sopra un colle più accessibile, a poca distanza
dalla primitiva sede più a sinistra del fiume. All'età di sette anni, il piccolo Vincenzo insieme con
suo fratello Domenico iniziò ad essere educato da un suo zio che era in Santa Severina, canonico
di quella Basilica; e alcuni anni dopo i due fratelli entrarono in quel seminario dove l'Arcivescovo
Lodovico del Gallo da Lagonegro, cappuccino, aveva chiamato ad insegnare lettere e filosofia i
fratelli Nicola e Giuseppe Mairota, da Castelluccio di Basilicata, due Sacerdoti umanisti di gran
valore. Passò poi a Napoli dove proseguì gli studi e nel 1845 pubblicò un racconto in versi, la
"SCHIAVA GRECA", in terza rima e, un anno dopo, la bella novella "ANSELMO E SOFIA", in otto
canti anch'essi in terzine. Di sentimenti liberali, prese parte ai movimenti politici del 1847 e fu
messo in prigione dove rimase sino al 24 gennaio 1848, quando per l'amnistia generale per reati
politici del Re Borbone fu liberato. Ma il 15 maggio dello stesso anno egli era tra i rivoluzionari
(infuriava la Primavera dei popoli in mezz'Europa per la concessione della costituzione). Da
allora, ricercato dalla Polizia borbonica, se ne tornò nascostamente in Calabria, in Rocca di Neto,
dove viveva la sua Famiglia; ma perseguitato sempre, fuggì di paese in paese e di campagna in
campagna protetto dal favore degli amici finchè, dopo otto anni, fu finalmente assolto. Nel
1861, con l'Unità d'Italia, fu nominato Ispettore Scolastico per il Circondario di Cotrone e
Professore di italiano e pedagogia nella Scuola Normale di Catanzaro di cui divenne anche
Direttore.
Colpito purtroppo da grave malattia, si spense in Rocca il 7 febbraio del 1873 ad appena 46 anni.
Lasciò liriche di argomento patrio e importanti scritti di pedagogia e filosofia, pubblicò una
tragedia, "VANNETTA ORSEOLO"  dove nella prima pagina è scritta la seguente dedica  “Alla prestantissima per cuore e per mente Signorina Domenica Drammis di Scandale. Questa tragedia che ella fu prima a leggere e generosa a compatire, consacro”.


e, negli ultimi tempi della sua vita, un libro di contenuti
filosofici edito da Barbèra di Firenze, "LA VITA E L'ESSENZA DEL FINE".

martedì 26 marzo 2013

Mumford & Sons

Mumford & Sons sono un gruppo musicale indie folk formatosi nel 2007 a Londra.


Il gruppo, formatosi nel dicembre 2007, è composto da Marcus Mumford (voce, chitarra e batteria) Winston Marshall (voce,chitarra resofonica e banjo) Ben Lovett (voce, organo e tastiera) e Ted Dwane (voce e contrabbasso).
Hanno pubblicato tre EP. In seguito hanno firmato un contratto con l'etichetta discografica Island Records e hanno pubblicato il loro album di debutto, Sigh No More, il 6 ottobre 2009 per la propria etichetta Gentlemen of the Road ed in seguito per Glassnote Records, sottoetichetta della Island. L'album ha venduto più di un milione di copie [1] e ha raggiunto la seconda posizione nelle classifiche britanniche e statunitensi dove è stato certificato platino.[2]
Nel 2010 hanno pubblicato l'EP The First Dance con il nome di The Wedding Band.[3]
Il 21 settembre 2012 è uscito il loro secondo album, prodotto da Markus Dravs, Babel per Glassnote. Questo secondo lavoro ha raggiunto il primo posto della classifica assoluta di Billboard.[4] Il disco ha anche vinto il Grammy Awards nel 2013 come "Miglior album".

Discografia

Album [modifica]

EP [modifica]

  • 2008 - Mumford & Sons - (Chess Club Records, 10")
  • 2008 - Love Your Ground - (Chess Club Records, 10")
  • 2009 - The Cave and the Open Sea - (Chess Club Records, 10")
  • 2010 - The First Dance - (con lo pseudonimo di The Wedding Band)

Singoli [modifica]

DVD [modifica]

  • 2012 - The Road To Red Rocks

venerdì 22 marzo 2013

Elogio del voltagabbana. Origine e storia di un tabù

Autore: Bianco Pialuisa

In questo saggio provocatorio e politicamente scorretto è ricostruita l'origine del voltagabbana a partire dalla sua apparizione sulla scena dell'Europa moderna nel fuoco giacobino della Rivoluzione Francese.







I voltagabbana

Voltagabbana è una parola composta che nasce dall’accostamento di un verbo (voltare) al sostantivo gabbana, un vocabolo di origine araba, qabā’, che in arabo significa “tunica da uomo dalle maniche lunghe” e, in italiano, è passato invece a indicare -secondo il Gabrielli- un “soprabito largo e lungo, senza cintura, spesso con cappuccio e talvolta foderato di pelliccia”: un indumento, insomma, che si poteva voltare e che, avendo la fodera di colore diverso dalla stoffa esterna, far cambiare colore a chi l’indossava.
Da qui a indicare metaforicamente, con questo neologismo, colui che cambia opinione il passo deve essere stato assai breve, assumendo poi col tempo anche una connotazione del tutto negativa: voltagabbana è diventato così colui che, secondo il Devoto-Oli, “cambia opinione facilmente e con grande leggerezza, per tornaconto personale”.
Secondo la giornalista Pialuisa Bianco, che all’argomento ha dedicato nel 2001 un libro, L’elogio dei voltagabbana: origine e storia di un tabù, tale connotazione sarebbe apparsa sulla scena dell’Europa moderna nel fuoco giacobino della Rivoluzione francese. E con molta probabilità le cose stanno come essa scrive: l’illuminismo e i movimenti politici che ne sono derivati, proprio perché hanno aperto la strada alla democrazia e quindi reso possibile l’ingresso nella sfera del potere di ceti che fino ad allora ne erano esclusi, non potevano non chiamare contemporaneamente alla coerenza e alla responsabilità i nuovi detentori del potere che di fronte a sè avevano, ad eleggerli, non più sudditi ma cittadini.
Ma torniamo a quel che Pialuisa Bianco pensa dei voltagabbana e del giudizio negativo insito nel termine che li definisce.
Figlio, ella scrive nelle note di copertina (come leggo su Internet), del partito ideologico moderno prefigurato dal giacobinismo, il mito negativo è rimasto un archetipo del secolo dei totalitarismi, il Novecento, per approdare nell’Italia di oggi”.Per l’autrice, “cambiare è un diritto assoluto, non ha aggettivi”. Se non nei totalitarismi.
Naturalmente, date queste premesse, la conclusione a cui Pialuisa Bianco arriva non poteva che essere una sola: “il voltagabbana non esiste, è un’invenzione, uno dei tanti idola fori di cui si serve la politica, dettato dall’insicurezza dei contendenti a riconoscersi come legittimi avversari”.
Ma stanno davvero così le cose?
La domanda nasce da una constatazione che chiunque è in grado di fare alla vigilia di ogni appuntamento elettorale: pochi mesi prima del voto inizia sui giornali la sarabanda delle notizie di chi lascia chi e di dove è intenzionato ad approdare al momento della presentazione delle liste, conservando ovviamente nel frattempo gli incarichi che ricopre nello schieramento che si prepara ad abbandonare.
Ebbene, che cosa ha che fare tutto questo con il diritto di cambiare opinione? E con i totalitarismi e il riconoscimento dell’avversario?
Chi cambia opinione perché ne ha maturate nel frattempo altre, se vuole restare davvero coerente con le sue idee attuali ed essere onesto e responsabile nei confronti di chi lo ha eletto, lascia anche a tempo debito il cadreghino e rinuncia ai benefici conquistati con i suoi precedenti orientamenti.
Che io sappia, ciò non accade normalmente come invece dovrebbe essere. Per convincersene, basta scorrere le cronache politiche ed elettorali di questi ultimi due decenni alla voce elezioni.
A questo punto, però, sicuramente qualcuno si chiederà perché mai questo poste una così lunga tirata sui voltagabbana.
Li vediamo occupare la scena ormai da così tanto tempo che ci abbiamo fatto tutti l’abitudine e la gente non solo non si stupisce di questi continui cambi di casacca ma continua a votarne i protagonisti, come se nulla fosse.

venerdì 15 marzo 2013

Maestri elementari di Scandale

Grazie
Tra le pagine del mio quaderno
scritto con il pensiero,
c'è l'inchiostro più indelebile e sincero,
ha scritto Grazie per la pazienza,
per la costanza,
per la tua silenziosa vicinanza,
per il sostegno e la perseveranza.
Durante questi anni
ricchi di affanni ed emozioni,
non ho imparato solo la lezione,
tu hai saputo colorare ogni stagione.
 (Rosalba Cocco)









Le foto pubblicate sono di Rosario Rizzuto (Byros)

mercoledì 13 marzo 2013

Ottima idea per effettuare la raccolta differenziata nel Comune di Riace


Il sig. Paolo Albanese, addetto alla raccolta differenziata, gira nei vicoli di Riace
(foto di Calabria agroalimentare).
Dal Blog: Storia di Scandale

venerdì 8 marzo 2013

Premio agli studenti protagonisti di "Per un pugno di libri"

Una cerimonia istituzionale alla presenza del Prefetto, per dare il giusto riconoscimento agli studenti della quinta D del liceo classico Pitagora di Crotone che sono stati protagonisti della sfida alla trasmissione televisiva di Rai Tre, "Per un pugno di libri".

Cultura e Spettacoli | ilCrotonese.it, l'informazione della provincia di Crotone

"Città della canzone d'autore": arrivano Raf e Massimo Ranieri
La manifestazione rientra nell'ambito dei progetti Pisu per la valorizzazione e promozione del distretto culturale urbano. Spazio riservato anche ai talenti musicali locali. Finale in piazza Resistenza il 13 aprile.

venerdì 1 marzo 2013

Battiato - Apriti Sesamo


Franco Battiato si è esibito  in  concerto venerdì 1 marzo 2013 a Catanzaro, presso il Teatro Politeama.
Il Maestro ha presentato  "Apriti Sesamo Live", tour a supporto del nuovo album d'inediti "APRITI SESAMO" (suo 28°), in uscita il 23 ottobre e già anticipato dalla prima canzone "PASSACAGLIA".
Il cantautore siciliano ha proposto anche un brano della sua opera per ologrammi “Telesio”commissionata dal Comune di Cosenza .