sabato 25 maggio 2013

BOB MARLEY


Trenta anni dalla morte

di Bob Marley:

cosa ne è stato del suo messaggio ?


di Valentina Severin

Nel   maggio del 1981, a Miami, moriva Robert Nesta Marley, meglio conosciuto come Bob Marley, un nome che non ha bisogno di molte presentazioni.
Si dice “Bob Marley” e si pensa immediatamente al reggae e al rastafarianesimo.
Ma Bob Marley significa, anche e soprattutto, lotta per l’emancipazione degli oppressi, per l’identità culturale delle minoranze e contro il sistema del mondo bianco. Famoso in tutto il mondo e punto di riferimento per le popolazioni africane messe in ginocchio dalla colonizzazione, è stato tuttavia esiliato dalla sua Giamaica, che lo ha incensato solo post mortem.
Nato a Nine Mile (Giamaica) il 6 febbraio 1945, da padre britannico e madre giamaicana, Robert Nesta Marley fa presto conoscenza con il sapore amaro della discriminazione razziale, a causa delle sue origini miste, ed entra in contatto con il degrado e la disperazione dei sobborghi della capitale giamaicana, Kingstone. È nel ghetto di Trenchtown, dove vive con la madre dopo la fuga del padre, che Bob coltiva la propria ribellione.
Bob Marley inizia la sua carriera musicale nel 1964 con la band The Wailers. La Giamaica ha da poco ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna, ma la qualità della vita non migliora: nei sobborghi i rude boys, i giovani afro-caraibici, vivono ai margini della società e manifestano il loro dissenso verso il sistema attraverso il rifiuto del lavoro, vivendo di espedienti e compiendo crimini e bravate provocatorie. È a questi giovani sradicati che Bob Marley si rivolge, usando come veicolo del proprio messaggio il genere reggae, risultato dell’unione dello ska giamaicano e con la musica e la cultura degli schiavi africani giunti sull’isola durante la colonizzazione inglese.
Grazie alla popolarità di Bob Marley, negli anni Settata il reggae si diffonde a livello internazionale, soprattutto tra le minoranze oppresse, e diventa simbolo del rastafarianesimo, al quale il cantante giamaicano si è convertito nel 1967.
Bob canta l’odio verso la cultura imposta dal sistema e verso Babilonia, “l’inferno in terra”, ossia verso il mondo occidentale bianco, la società oppressiva che viene contrapposta alla terra madre, l’Etiopia, che un giorno accoglierà la gente di Jah (il Dio rasta). Impegno contro l’oppressione politica e razziale e unificazione di tutti i popoli di colore per raggiungere libertà ed equità dei diritti: questi i temi tradotti in musica dal cantante, che non manca di impegnarsi anche politicamente.

                                                               Jammin'    ( Riunendoci )

Noi ci stiamo riunendo
io voglio riunirmi con te,
Noi ci stiamo riunendo, riunendo
ed io spero che piaccia anche a te riunirti

non ci sono regole, non ci sono giuramenti, noi possiamo farlo in qualsiasi modo
ed io capirò che tipo sei,
perchè ogni giorno noi ne paghiamo il prezzo con un piccolo sacrificio
riuniamoci finchè l'incontro dura

noi ci stiamo riunendo
per sapere che le riunioni erano una cosa del passato,
Noi ci stiamo riunendo, riunendo
ed io spero che questo incontro duri

Nessun proiettile può fermarci ora, nè imploriamo o ci inchineremo
nulla può essere comprato o venduto.
noi tutti difendiamo il diritto, Giamaica i bambini devono unirsi
la tua vita vale molto più dell'oro

Noi ci stiamo riunendo, riunendo
Noi ci stiamo riunendo, nel nome del Signore
Noi ci stiamo riunendo, riunendo
Noi ci stiamo riunendo, direttamente dalla Giamaica

Sacro monte Zion
Sacro monte Zion
la Giamaica nasce dal Monte Zion
e domina tutta la Creazione

Yeah, Noi ci stiamo riunendo, riunendo
io voglio riunirmi con te,
Noi ci stiamo riunendo, riunendo
ed io spero che piaccia anche a te riunirti

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