domenica 20 gennaio 2013

Don Tonino Bello



   Politica: mestiere ingrato e incompreso

            Vorrei qui spendere una parola per darvi un po' di coraggio.

            Oggi il vostro mestiere è fra i più ingrati e incompresi. Quando si parla di voi la gente corruga la fronte, ricorre alla battuta convenzionale, si sente autorizzata dal tacito consenso generale ad avanzare giudizi pesanti e, bene che vada, l'aggettivo più innocuo che appone alla parola "politica" è quello di "sporca".
La gente con voi o è ossessivamente cortigiana, strisciandovi davanti con le forme del lecchinaggio più vile, o vi disprezza dall'alto della sua sufficienza, indicandovi come i capri espiatori di ogni malessere sociale, anche il più ineluttabile.
I puritani vi scansano con ostentazione, dichiarando che non vogliono contaminarsi le mani con voi. Gli amici vi chiedono, con scoraggianti sorrisi, chi mai ve lo fa fare. I parenti vi ripetono che fareste meglio a pensare un po' più alla famiglia. I preti parlano di voi con tanti sottintesi misteriosi, al punto che dal loro linguaggio traspaiono centomila riserve. Il vescovo sembra che si faccia un sacco di problemi se deve apparire in pubblico con voi. Forse gli stessi che, per salvaguardare un "look" di verginità, in pubblico vi scansano, vi blandiscono vigliaccamente in privato quando hanno bisogno del vostro appoggio. Per i credenti, anche gli amici di fede prendono le distanze, e sempre più di rado una parola di speranza parte dalla loro bocca. Raramente il coro che accompagna il vostro cammino è un coro di osanna. Il fischio fa inesorabilmente capolino anche nelle assemblee dei compagni di cordata. Per dieci applausi, venti
contestazioni. Per cento consensi, duecento proteste.
Anche quando vi siete prodigati con la generosità più pura, vi sentite al centro di una nebulosa di sospetti. Anche quando vi siete spesi senza parsimonia e avete pagato prezzi altissimi di tempo, di fatica mentale e forse anche di denaro, siete costretti a difendervi dalle aggressioni della critica mordace, dalla perfidia dell'ironia subdola, dal distorcimento operato perfino sulle vostre intenzioni più pulite, dal livore di parte o dalla strumentale manipolazione degli avversari. Non c'è che dire. La vostra, oggi, è davvero una vita scomoda.

Politica: arte nobile e difficile

        Ebbene, miei cari amici, che forse siete attraversati sempre più di frequente dalla tentazione di lasciare tutto e ritirarvi dalla mischia, oggi voglio dirvi una parola di speranza e di incoraggiamento. La parola di incoraggiamento la traggo da uno spunto felicissimo dell'Octogesima Adveniens di Paolo VI, che dice così:

            "La politica è una maniera esigente di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri. Una politica sottratta alla lussuria del dominio. Preservata dall'adulterio con i corrotti. Inossidabile alle esposizioni lusingatrici del denaro. Restituita finalmente alla simpatia della gente. E resa oggetto di una reverenza quasi sacerdotale, se è vera l'ardita intuizione di Giorgio La Pira che affermava: La politica è l'attività religiosa più alta dopo quella dell'unione intima con Dio"


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