sabato 9 maggio 2015

“L’assassinio di Pitagora” di Marcos Chicot





Almeno una volta nella vita abbiamo sentito parlare di Pitagora. Ma chi era quest’uomo nato a Samo nel 570 a.C. e morto a Metaponto nel 495 a.C.? Senza ombra di dubbio Pitagora fu matematico, filosofo, astronomo, scienziato e politico. Non a caso il suo pensiero fu di grande impatto per lo sviluppo della scienza occidentale. Il filosofo è però ricordato anche per un’altra ragione: fu il fondatore a Crotone della prima accademia della storia. Una vera e propria scuola iniziatica di stampo filosofico, scientifico e politico, attorno alla quale aleggiano da sempre tanti misteri.
Non so se sia quest’aura arcana che aleggia sopra l’accademia di Crotone, ma l’autore spagnolo Marcos Chicot ha dato vita a un romanzo storico, pubblicato in Italia da Salani col titolo L’assassinio di Pitagora (traduzione di Andrea Carlo Cappi) e con protagonista lo stesso filosofo. Il libro è arrivato da noi solo nel 2014, ma è stato uno dei maggiori successi di auto-pubblicazione in e-book in Spagna nel 2013; ha permesso all’autore di sostare per cinque mesi nella classifica dei libri più venduti nella penisola iberica. La motivazione che ha spinto Chicot sulla via della pubblicazione “fai da te” è stata – a quanto dichiarato – la speranza di avere un enorme successo ricavando dal libro abbastanza soldi per garantire il migliore futuro possibile alla figlia Lucia, nata nel 2009 con la sindrome di Down. L’autore è benestante, considerato che lavora come manager e ha più lauree una in psicologia clinica e una in economia e psicologia del lavoro , ma è animato da uno spirito filantropicoche lo ha portato a scegliere la narrativa come fonte di guadagno per aiutare il prossimo. Chicot dona una parte dei suoi guadagni (il 10%) a organizzazioni che aiutano le persone con disabilità intellettuali.
L’assassinio di Pitagora è ambientato in Magna Grecia attorno al 510 a.C., in particolare nella comunità di Crotone, dove l’anziano Pitagora è conscio di essere prossimo al trapasso. Il filosofo è alla ricerca di un suo ideale successore nella speranza di riuscire a trovare qualcuno che possa continuare il lavoro di guida nelle comunità da lui fondate. In realtà la situazione si dimostra da subito molto complessa e sanguinosa, visto che tutti coloro che potrebbero prendere il posto di Pitagora vengono assassinati senza pietà. Il filosofo ha bisogno di aiuto e chiama dall’Egitto l’amico Akenon. L’uomo è fornito di un’intelligenza acuta e non esiterà con tutte le astute cautele richieste dalla situazione ad addentrarsi nella comunità pitagorica per dare il via a quella che per la prima parte del romanzo sembra essere la tipica caccia all’assassino. A dire il vero, più si avanza nella vicenda, più ci si accorge che a generare la strage forse non è solo l’assassino, ma anche l’odio e i dissidi interni alla confraternita. Ad aiutare Akenon nell’ardua impresa di sbrogliare questa matassa intricata interverrà Arianna, una delle figlie di Pitagora. Nonostante il dolore causato da un passato oscuro e sofferto che ha segnato per sempre la sua esistenza, la giovane donna darà un importante contributo all’indagine e riuscirà anche a innamorarsi. Non serve svelare chi sarà il soggetto della sua passione d’amore.
Viviana Filippini




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