giovedì 23 aprile 2015

Il lamento come ipotesi di salvezza di Peppe Voltarelli.



Lamentarsi come ipotesi vuol dire trapassare gli anni in cui abbiamo raccolto informazioni sulla nostra identità culturale, sulla nostra appartenenza. Farlo attraverso il modello cantato quale il lamento che a un certo punto diventa un mantra quotidiano ipermoderno, un esercizio che ha un utilità pratica. Il lamento non è più un fatto che evidenzia il dolore, ma un’ipotetica via d’uscita comunicativa. Come se si sovvertisse il ruolo delle parole. La sovversione del significato si rivela come sovversione di pratiche quotidiane già scritte, come il prototipo, il pregiudizio, il cliché. Se il lamento diventa un’ipotesi, la griglia delle aspettative si disfa. Questo mi interessa raccontare. Quando si rompe il cliché si scoprono le novità.
Siamo esuli ma innamorati, siamo in fuga ma legati alla nostra terra. La gente non sa che delle cose in Calabria esistono. È giusto parlarne, in modo mai contento magari, come un po è la nostra indole.
Io mi sono seccato di subire il lamento. Il lamento per noi è un godimento diciamolo. Una forma autoflagellativa. Io mi lamento come ipotesi di salvezza e voglio, per questo, rompere questa griglia e trasformare questo mantra in energia. Penso a una calabresità come moda.
Peppe Voltarelli 

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