mercoledì 22 agosto 2012

Nè santi nè eroi - Le strade del ritorno

“  …..Strinse a sé il cuscino ed ebbe paura di sognare,
come se ogni volo del sonno fosse una spina in duello con il suo cuore e con il suo respiro.
Poi strinse forte le mani e gli occhi, tanto forte che ne uscì una lacrima….”



Come in una melodia suonata a quattro mani, le cui note, l’una sull’altra armonicamente inseguenti sulla tastiera della mia mente,  dipingono quadri dai paesaggi consueti, animati da personaggi  ordinari nei cui volti, cangianti nel profilo ma della stessa luce emanante dagli occhi dell’anima, ritrovo le mille persone quali il caso, il destino o una semplice coincidenza mi  ha dato di  incrociare, ma  forse mai di incontrare, perché presa, come tanti, da altri voli della mente. Recupero attraverso questi racconti le loro storie, entro nei loro vissuti o a volte nel mio, perché lì è il mio stesso sentire e la mia storia; e dalla vita intrauterina fino alla morte inseguo il senso del vivere, in cui ognuno può sapientemente ritrovarsi, ed insieme alla voracità con cui divoro le pagine di questo splendido libro, alla fine, delusa come chi assaporando qualcosa di squisito arriva a consumarlo tutto, mi rimane il  desiderio di cambiare il “né” del titolo in “tra” ( Tra santi ed eroi) , affinché emerga ancor di più che i protagonisti delle storie narrate, persone comuni dalla vita normale, sono i veri santi ed i veri eroi del nostro e di tutti i tempi, il cui obiettivo più grande, giorno dopo giorno, è danzare al meglio sul palcoscenico della vita .
Grazie agli autori per questo dono,  poiché è stato il libro a trovare me.



“Le strade del ritorno” è lo spettacolo d’esordio della Compagnia teatrale Né santi né eroi, fondata a Bologna nel 2009 e cresciuta attorno all’omonimo ‘romanzo di racconti’ (Palomar - Bari, 2008) che ha segnato l’esordio narrativo di Simone Arminio e Dario Coriale. Sotto la penna degli stessi autori, la pagina scritta si è trasformata in atto scenico.
Ne è nato uno spettacolo duttile e originale, la cui azione teatrale ruota attorno alle vicende di Vincenzo Salerno: un uomo normale, né santo né eroe.
Sfondo delle vicende narrate è un’Europa senza tempo, che dall’Italia dei primi anni Quaranta supera i confini continentali e porta sulle dune della Libia del secondo conflitto mondiale, poi nei sobborghi di una Germania dei gastarbeiter e infine all’Italia contemporanea. Poiché quello delle sue radici è il luogo dell’anima a cui Vincenzo - protagonista giramondo - tenderà costantemente, fino a farne meta, quando l’inizio e la fine della sua vita finalmente si incontreranno.



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