La poesia è mistero, rivelazione, bellezza. Metafora del senso. Non so definirmi poeta, è una parola importante: metto in poche sillabe una musica di senso che possa suonare bene per il mio orecchio, sperando di non stonare alle orecchie altrui.
All’alba
Nel vapore mattutino di un bar
(memore io delle letture di Caproni),
vedo fuori l’aria azzurra dell’alba e la
freschezza odorosa della strada -
forse, un po’ sereno, riesco finalmente
a decifrare il senso dei miei gesti e degli altri:
“un caffè, per favore!” dico con calma
e questa quanto mai silenziosa contentezza
mi fa afferrare una bustina di zucchero
(eppure il gusto del caffè deve essere amaro),
come spot del giorno leggo la frase stampata
e mi commento da solo:
“Molte persone hanno paura
di morire da non riuscire a vivere.” -
la dice Henry van Dyke;
così, lento prendo la bustina,
mi guardo dentro e sorrido ancora.
Me la intasco anche se non la consumo:
oggi la mia frase è questa.
Dolce come l’ansia di voler vivere.
Senza la paura di morire.
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