C'è una Rupe (Timpa del salto ) nel territorio di Belvedere Spinello che tutti quelli che abitiamo nel Marchesato , quando ce la troviamo di fronte non possiamo fare a meno di pensare alla leggenda del Brigante .
Il Brigante
di Alfonsina Bellio
Ad Altilia , il 2 febbraio si celebra la Madonna della Candelora; il rituale religioso prevede la benedizione delle candele durante la prima messa del mattino. Prima della partenza del corteo processionale che attraversa il piccolo centro abitato, è celebrata una nuova messa. Alla fine delle celebrazioni religiose, ci sono gli spari, cioè i botti festivi e tutti ritornano verso casa , portando con sé le candele che, ntri mali sirati,
cioè nelle sere di cattivo tempo, vengono accese affinché ritorni il sereno.
In passato la candela benedetta poteva essere usata anche in periodi di siccità, per impetrare la pioggia accendendola fuori dall'uscio di casa al tramonto. Le candele benedette e portate ai propri cari svolgevano la specifica funzione di proteggere dai pericoli atmosferici, una protezione estesa dalla dimensione domestica all’ intero abitato.
Non è questa la sede per soffermarsi sul significato che la festa della Candelora assume nel rituale cristiano e sui nessi che essa evoca con concezioni esoteriche e con ritualità della luce relative a divinità precristiane: elemento centrale in questa indagine è la leggenda sorta intorno a questa festa, di cui ad Altilia e nel circondario esistono versioni differenti.
Un brigante, mentre era inseguito dalle guardie, si trovò ai bordi di un precipizio detto Timpa del Salto, o Timpa del Brigante, proprio in seguito a questa vicenda leggendaria (si tratta di una rupe posta in territorio di Belvedere Spinello, proprio di fronte ad Altilia). Alcuni narrano che il brigante vide una luce, la Madonna della Candelora, che lo avrebbe riparato dai colpi dei fucili degli inseguitori e sono pronti a testimoniare, che la statua della Candelora venerata in Altilia, fino al 1995, data del restauro, aveva una pallottola conficcata nel petto. I più affermano che il brigante, giunto sul precipizio, guardò Altilia e, rivolgendosi alla Madonna della Candelora, promise in cambio della propria salvezza che le avrebbe donato le campane d'accordo per la chiesa ove era venerata.Il brigante riesce a saltare indenne dalla rupe sfuggendo agli inseguitori, attraversa il Neto senza problemi e si trae dunque in salvo. L’acquisto delle campane comporta però una vittima sacrificale: il discepolo del maestro costruttore viene ucciso dal maestro stesso per aver rivelato al brigante, nonostante il divieto impostogli, quali fossero le campane d'accordo. In questa narrazione tra le altre cose, emerge l'idea del brigante come figura storica e leggendaria in un immaginario collettivo in cui spesso i briganti diventano gli eroi, le forze dell'opposizione verso le autorità civili e militari, verso lo Stato percepito come fonte perenne di disagi, come lamentano anche molti canti popolari, di quel governo rapace di tributi e di braccia per la leva obbligatoria. Il brigante è uomo libero, vero signore dei territori che percorre indisturbato, da qui la protezione divina nei confronti di questa figura, così come dalla leggenda è espressa. La divinità, in tale concezione, è fonte di giustizia per l’uomo, di riscatto per i deboli: nell'altrove temporale della leggenda, nello spazio senza tempo ma sempre attuale del mito,la divinità cammina per il mondo per soccorrere gli umili e per ristabilire un nuovo ordine.
Alfonsina Bellio
da "Storia dell'acqua " a cura di Vito Teti
Donzelli Editore 2003
Io so solo la storia del brigante ma questo mi dice più della storia
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